venerdì 15 aprile 2011

2 Aprile 2011

Un mese fa Stefano ha ricevuto un offerta di lavoro in Olanda, un occasione che aspettava da tempo quella di partire verso un altro paese a cercare fortuna. Purtroppo come tutti i cambiamenti, la scelta difficile di partire e lasciare tutto è stata molto difficile, dovendo scegliere tra gli affetti e un aspettativa di futuro lavorativo migliore.
Per me è stato un vero shock, devo ammetterlo, trovarmi da un giorno all'altro la mia vita scombussolata dalle decisioni altrui...Avevo pensato a lungo al mio futuro e avevo finalmente un piano abbastanza chiaro da voler rispettare; ho concentrato le mie energie su ciò che amavo, avevo qualche lavoretto che mi piaceva fare e che mi permetteva di togliermi qualche sfizio, mi ero iscritta alla scuola di fotografia..Avevo persino un colloquio di lavoro, e tanti altri che avrei voluto fare per trovarmi una sistemazione nelle terre ascolane.
Il mondo mi è proprio caduto addosso alla notizia che Stefano sarebbe andato a 1500 km di distanza a lavorare. Sicuramente era un opportunità da prendere al volo, non capita a tutti di avere la fortuna di trovare un buon posto all'estero, il curriculum ne risente, lo stipendio anche...Io non avrei avuto il coraggio di abbandonare tutto e tutti, non l'ho fatto per l'erasmus, non l'avrei fatto nemmeno per un lavoro...E così mentre lui partiva per una nuova terra, io cercavo di raccogliere i pezzi, di attenuare il rancore che provavo per non aver avuto la mia chance, e di ricostruire da capo un futuro in cui sarei stata meno dipendente dagli altri, un futuro che girasse unicamente intorno a me. C'è voluto molto tempo per ritrovare la calma interiore, non ho ancora riorganizzato la mia vita e in questo momento sono in attesa di vedere come si svolgeranno le cose nei prossimi mesi. Ho deciso che approfitterò delle situazioni che mi capiteranno, voglio concentrarmi su me stessa e conoscere fino a che punto posso spingermi.
Così, innanzi tutto mi sono gettata sullo shopping: delle valigie da viaggio per gli spostamenti, un navigatore per le mie programmate gite in solitaria, un ipod per tenermi compagnia, un nuovo obiettivo per soddisfare la mia passione.
Ovviamente mi sono anche preoccupata di organizzare il prima possibile un sopralluogo nelle terre olandesi.
Così a febbraio parte il mio viaggio spirituale alla ricerca di una nuova me stessa, che mi porta a fare nuove esperienze non solo nelle marche ma anche, per la prima volta, all'estero.
L'organizzazione per me è tutto, non sono una persona impulsiva e devo riflettere molto a lungo prima di prendere delle decisioni e fare qualcosa. Il mio viaggio è stato studiato nei minimi dettagli, non avevo lasciato nulla al caso, e questo mi ha conferito molta sicurezza. Ma lo stato in cui mi sono trovata il giorno della partenza ancora non riesco a capacitarmelo. Ero leggermente impaziente ma assolutamente tranquilla e sicura di quello che stavo facendo.
Mappa organizzativa, tappe del viaggio
Sveglia alle 5, valigia preparata una settimana prima, vestiti da indossare pronti da giorni, me la prendo con calma e con i miei ad accompagnarmi ci dirigiamo verso l'aereoporto.
Ad accompagnarmi nel viaggio verso Eindhoven c'erano il padre e il fratello di Stefano. Ho seguito le loro istruzioni e ci siamo messi in fila per il controllo aeroportuale, purtroppo non si possono portare liquidi con se e da regola di Murphy appena mi sono liberata della bottiglia d'acqua avevo la gola secca. In aereo te la fanno pagare la bellezza di 3 euro a bottiglietta. Ho resisito.
Da 02 Aprile 2011
Comunque, salgo sull'aereo e mi fanno mettere vicino al finestrino. L'aereo comincia a muoversi, si dirige verso la pista e si prepara al decollo. L'eccitazione sale, mi allaccio la cintura e scarico la mia adrenalina chiacchierando con Fabio, che era seduto vicino a me.
Partenza!
Da
Da Pescara - Eindhoven
L'aereo prende velocità e sento che piano piano si solleva dal suolo. "Ma che figata!" esclamo. Incollo la mia faccia al finestrino: le case si fanno sempre più piccole, le nuvole sempre più vicine, e poi una distesa blu intenso su un letto bianco e batuffoloso.
Fabio fa l'errore enorme di mostrarmi la fotocamera e farmi fare qualche foto. Non la rivedrà più fino all'atterraggio!!! Il panorama era bellissimo e mentre scattavo una foto c'era gia qualcos'altro che attendeva la mia attenzione.
La compagnia di Fabio è stata fondamentale per passare il tempo durante il viaggio, abbiamo cercato di localizzare le zone che sorvolavamo ma quasi senza successo, a parte riconoscere le alpi direi che siamo da rimandare a settembre in materia di geografia!
Ipod acceso, fotocamera tra le mani, spettegolezzi sugli assistenti di volo e i loro strani accenti, il tempo vola insieme a noi! Con persino 10 minuti di anticipo arriviamo all'aereoporto di Eindhoven, erano le 10.30 del mattino.
Guarda tutte le foto della partenza. Clicca su play, e se clicchi di nuovo vedrai le foto ad alta risoluzione
Stefano ancora non era arrivato così ci concediamo un momento di pausa al caffè dell'aeroporto, dove io prendo una bottiglietta d'acqua e un panino.
Mentre ero in bagno sento una voce familiare arrivare da fuori, ma nonostante fossi appena arrivata gia cominciavano i miei problemi con i rubinetti olandesi. Ho circumnavigato il lavandino due volte cercando una sorta di pedale per far scorrere l'acqua e ho aspettato invano con le mani insaponate sotto al rubinetto che qualche sensore rilevasse la mia presenza. boh. Alla fine scopro una piccola manopola all'estremità del rubinetto e provo a girarla. Eureka! L'acqua finalmente esce e anche troppo velocemente, rischiando di farmi un bel bagno integrale! Uscendo con disinvoltura dal bagno con un sorrisetto sotto ai baffi per l'accaduto, vedo spuntare da dietro l'angolo un mazzo rosso fuoco di rose bellissime.
Da 04 Aprile 2011
Sorpresa! "Ma che sorpresa ti avevo sentito dal bagno, non hai perso la tua abitudine di parlare ad alta voce XD" Abbraccio e bacio finalmente dopo un mese estenuante il mio ragazzo. Sentirlo di nuovo vicino, giocare con i suoi riccioli, ascoltare la sua voce, decisamente mi mancava.
Le rose eravano veramente stupende, le arraffo subito e le ammiro felicissima del gesto romantico.
E così dopo esserci riuniti ci dirigiamo verso l'autonoleggio, ma purtroppo eravamo stati troppo ottimisti a non preoccuparci prima del problema in quanto le macchine economiche erano tutte prenotate e non è stato possibile affittarne nemmeno una.
Allora prendiamo un taxi, e ci dirigiamo verso Tilburg, città dove Stefano ha preso in affitto un appartamento.
Mentre viaggiamo guardo fuori dal finestrino: prati verdi, mucche e pecore al pascolo, cavalli che corrono in libertà, casette caratteristiche della campagna olandese. Il taxi che era un monovolume nero sfrecciava sull'autostrada che collega le più grandi città della zona, una distesa di asfalto enorme, liscia, nera, e soprattutto gratuita. La prima cosa che noto è il traffico, le automobili sono davvero poche rispetto a quelle che vediamo nelle nostre strade, e le macchine sono tutte di una certa annata, vistosamente vissute e piene di passeggeri e bagagli. E' buffo come la differenza di cultura si veda anche da queste piccole cose. La maggior parte degli italiani possiede una macchina a testa e spesso non passa un giorno dalla messa in commercio di una nuova auto che già ne vediamo dieci in fila ad un semaforo che trasportano il solo conducente. Io stessa considero la mia macchina un gioiellino da tenere ben lucidato.
Arrivati a Tilburg il taxi si ferma alla stazione; scendiamo, mi guardo intorno..Il posto mi è familiare perchè da settimane giravo la zona su Google Street View. Che strumento divino!
Stefano ci fa notare di fianco alla stazione il parcheggio per le bici. Ecco una cosa che se non la vedi non riesci a capacitarti dell'enorme numero di biciclette che contiene! Ci spiega che questo in realtà è uno dei più piccoli, e che nei giorni successivi ci avrebbe fatto vedere parcheggi ben più grandi e straboccanti di bici.
Da 02 Aprile 2011
Così ancora increduli e affascinati da tutte queste novità, ci incamminiamo verso casa di Stefano. Attraversiamo la pista ciclabile, premiamo il bottone del semaforo per pedoni, il mega vialone si congela per farci passare.
Il centro della città, che per ora è l'unica cosa che ho avuto modo di vedere, ha tutte le strade a mattoncini, le case hanno più o meno lo stesso stile e a parte biciclette e qualche pedone le vie sono completamente sgombre. Ho visto passare un paio di macchine in totale per tutta la durata del soggiorno, e di auto parcheggiate davanti casa ne ho viste solo in alcuni punti dove già pero' era quasi periferia. Consideriamo che Tilburg conta 205.000 abitanti, quindi non sto parlando di un paesello sperduto chissà dove; è la sesta città più popolata dei Paesi Bassi, nel Brabante Settentrionale è seconda solo ad Eindhoven.
Le case olandesi hanno tutte delle finestreone enormi per fare entrare più luce possibile, non esistono persiane ne serrandine ed è possibile quasi ovunque sbiricare dentro, ma più che altro penso derivi dal fatto che nessuno (a parte noi turisti, eheh) si attacchi alle finestre altrui per curiosare nella privicy della gente.
Da 03 Aprile 2011
Anzi, le finestre sembrano delle vere e proprie vetrine, sono curatissime nei dettagli e nell'arredamento, chi mostra soprammobili, chi un bel vaso di fiori, chi delle tendine ricamate e c'è anche chi da sfoggio del proprio hobby mettendo in primo piano una ricostruzione in legno di un veliero. Ho visto anche un sacco di gatti, loro amano guardare la gente che passa e sonnecchiare al sole, così molto padroni hanno allestito la loro cuccetta sul davanzale con tanto di tiragraffi e copertina.
Da 04 Aprile 2011
Arrivati a casa di Stefano ci rilassiamo un po', in generale critichiamo il suo appartamento, sembravamo tre ispettori sanitari! Il padre di Stefano è rimasto infastidito alquando dai tubi a vista e dalla carta da parati, metodi che da noi non si usano molto. Poi si è buttato sul giardinaggio, dicendo che il terrazzo aveva un certo potenziale se sistemato a dovere e si è indaffarato nel sistemare vasi e piante. Gli appartamenti olandesi sono più piccoli rispetto alla media italiana, questo perchè spesso sono ricavati da case che vengono divise per farci vivere più famiglie, il prezzo si può dire che sia alto per quello che offrono, anche se poi in generale lo stato regola il massimo valore attribuibile ad un immobile, nell'affitto sono comprese anche tutte le bollette e non ci sono spese aggiuntive. Anche le scale sono ristrette, per risparmiare spazio gli scalini sono più corti e se non si è abituati, le prime volte salire al piano superiore può essere veramente un problema! Da quello che ho potuto imparare cercando di aiutare Stefano nella ricerca di un appartamento, i bagni, che per noi sono quasi gli ambienti più importanti, sono spesso declassati a ruoso secondario in casa, forse perchè poi sono disponibili ovunque senza nessun problema (mezzi di trasporto pubblico, stazioni etc...). Se si affitano le camere, chiamate "studio" perchè spesso affittate agli studenti, addirittura il bagno è in comune e da dividere con 6-8 persone, e l'unica cosa che mettono insieme al letto è un lavandino, giusto per sciacquarsi la faccia la mattina. L'Olanda è una delle nazioni che non conoscono il bidet e il suo ruolo fondamentale. Purtroppo non c'è modo di lavarsi "a pezzi" come facciamo noi in Italia, o doccia completa o niente. Vicino ad ogni toilet trovi al massimo delle salviette profumate. Stefano addirittura non ha il lavandino in bagno, per risparmiare spazio il padrone di casa ha ben pensato di metterne solo uno in cucina. Un punto a favore invece della doccia di Stefano, che è ampia e divisa dal resto del bagno, sicuramente migliore di quella che aveva quando abitava a San Benedetto, dove ogni volta che ci si faceva la doccia si allagava mezza casa...
Essendosi trasferito pochi giorni prima del nostro arrivo la casa non era ancora del tutto arredata, ma Stefano ha buon gusto e già si riconosceva il suo stile dalla scelta del letto in legno e del tavolino con le sedie abbinate alla parete celeste del suo soggiorno.
Da 04 Aprile 2011
Ad un certo punto cominciamo a sentire un certo languorino...era l'una e non avevamo nulla da mangiare. In realtà io si, il mezzo panino dell'aeroporto che sapientemente avevo lasciato per le emergenze. E' stato la mia salvezza, in quanto girovagando per il centro siamo finiti in un fast food dove hanno tutti ordinato pollo fritto. Con tutto il rispetto per il pollo fritto, il mio stomaco non mi avrebbe mai perdonato se gli avessi presentato un sasso unto e sudicio...Per non rischiare visto che non avevo tempo di preoccuparmi della mia colecisti ho continuato a mangiucchiare il mio panino al prosciutto.
Da 02 Aprile 2011
Un hip hip hurrà invece per il milkshake con pezzettini di KitKat che ha preso Stefano, non ho resistito dal provarlo ed era veramente slurposo!
In realtà durante il nostro soggiorno abbiamo sempre mangiato più tardi rispetto all'orario in cui normalmente svolgono i pasti in Olanda. Il pranzo si ha normalmente dalle 12 all'1 e la cena dalle 18.30 alle 20. In Italia, soprattutto per chi lavora in ufficio, l'orario è spostato di un ora in avanti come minimo.
Passeggiando per le vie del centro ci imbattiamo in una fontana i cui spruzzi partono dal terreno facendo dei giochi d'acqua. I bambini si gettavano in mezzo all'acqua senza che nessuno dicesse loro niente, e ne uscivano zuppi dalla testa ai piedi. Nonostante la bella giornata, era il 2 aprile e ci sembrava strano vederli giocare come se fosse ferragosto. Sicuramente era una pomeriggio caldo rispetto alla norma, di solito il clima è abbastanza ventoso, invece quando sabato siamo arrivati c'erano quasi 25 gradi e si stava bene in maniche corte.
Da 02 Aprile 2011
Accompagnamo il padre e il fratello di Stefano al B&B dove  avevano prenotato una stanza: ci accoglie una signora molto cordiale che ci offre subito una tazza di thè e caffè, invitandoci a sedere per fare quattro chiacchiere. Niente panico, è il momento di testare anni e anni di conoscenza subconscia di inglese!!!
Il primo approccio è stato ascoltare cosa ci raccontava la signora e il risultato è stato positivo, grazie all'esercizio costante di ascolto di programmi, serie televisive e tutorial in inglese la mia capacità di comprensione è perfetta, e quindi comincio a gioire tra me e me del test superato. Mi faccio quindi coraggio e provo a dire qualche frase...Alla domanda della signora se conoscevamo l'Efling, nessuno sapeva rispondere in quanto il mio programma dettagliato stilato un mese prima di tutti i luoghi interessanti della zona probabilmente era troppo lungo e noioso sa leggere.. e così mentre gli altri si guardavano tra di loro con facce dubbiose, mi faccio coraggio e le rispondo che l'efling, che è un parco divertimenti, sembrava veramente carino e divertente. Lei mi risponde in modo affermativo spiegandomi che le atmosfere sono davvero da favola. Anche questa è andata!
Il ghiaccio è sciolto, mi sento molto più leggera. Sicuramente il mio livello di produzione è bassissimo rispetto alla comprensione, riesco a parlare con monosillabi o al massimo con frasi semplici e non troppo elaborate. Ma tanto basta per il momento per sopravvivre in terra straniera!
La signora ci fa vedere la camera, anche qui il B&B è ricavato da una singola casa rimodernata per ospitare in un paio di camere i turisti, infatti i padroni vivono al piano di sopra mentre al secondo piano si trovano le stanze in affitto. La camera in se era molto carina, sui colori dell'arancione, finestrona da cui entra moltissima luce, doccia enorme e ultra moderna, ma aimhè anche qui bagno quasi inesistente, addirittura aperto e separato dal resto della camera da un piccolo muro che copre solo la metà della parete inesistente, così come la privacy.
A pomeriggio inoltrato decidiamo di separarci, e mentre metà gruppo si sistema nella sua camera e schiaccia un sonnellino (visto che avevano fatto tardi la sera prima facendo le valigie all'ultimo minuto, cosa che non si dovrebbe mai fare! eheh), l'altra metà si dirigeva verso i negozi del centro.
Da 02 Aprile 2011
Ancora non capisco cosa spinga gli olandesi a mettere in un negozio di abbigliamento femminile un bancone di pasticceria all'ingresso. Forse che non riescano a vendere le taglie più abbondanti? Snacks e dolci non mancano mai in nessun negozio, che sia la ferramenta, il macellaio o un negozio di articoli sportivi. Magari hanno dei cali di zuccheri pedalando troppo, boh! Fatto sta che siamo andati un po' a tentoni, ci è capitato anche di entrare in un negozio che aveva pubblicità di cibo scoprendo invece che all'interno era un outlet di più marche di abbigliamento. Siamo finiti poi in un piccolo negozio che vendeva articoli per la casa, e Stefano ha fatto alcune compere.
Dopo una bella doccia rigenerante ci siamo ritrovati con gli altri davanti un ristorante italiano. Abbiamo ordinato la pizza e dall'aspetto non era male, anche se il sapore era leggermente diverso, ma nel complesso mangiabile. Dopotutto, dopo una giornata faticosa piena di cose da scoprire, tutto fa brodo!
Da 02 Aprile 2011
In giro si possono trovare un sacco di wifi aperte e gratuite, soprattutto nei locali pubblici come quel ristorante, dove mentre con una mano tenevamo la pizza, dall'altra con il cellulare in mano aggiornavamo gli stati di facebook.
Passeggiando dopo cena non possiamo fare a meno di notare i pub superstramega pieni di gente, tavoli all'aperto, birre in mano, e tante chiacchiere.
Da 02 Aprile 2011
Alla fine comincia a far freschetto e gli altri cominciano ad essere stanchi, così decidiamo di esplorare il famoso pub metal che avevamo trovato, il Little Devil. Ad un passo da casa di Stefano, si riconosce dal fatto che le bici parcheggiate davanti all'ingresso del locale sono tutte nere o comunque con attaccati adesivi e scritte delle band più famose!
Entriamo, e mettono quattro canzoni di fila dei miei artisti preferiti. Il locale è approvato! Ci sediamo e aspettiamo l'inizio di un concerto live, il gruppo che si esibiva era "Counterpoint".
Guarda il Video Live dei Counterpoint
Erano davvero bravi!
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