mercoledì 28 dicembre 2011

Het Spoorwegmuseum

Durante il giorno della vigilia di Natale ci siamo fatti una bella gita ad Utrecht, capoluogo dell'omonima provincia e quarta città dei Paesi Bassi per numero di abitanti.
Così, armati delle nostre inseparabili bici richiudibili, abbiamo preso i soliti modernissimi e comodissimi treni olandesi per arrivare nel primo pomeriggio in città.
Quello che non avevamo messo in conto è stato l'imbarazzante momento in cui, raggiunta la stazione di Utrecht, abbiamo speso un ora abbondante alla ricerca dell'uscita...
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Lo so, raccontarlo fa venir da ridere anche a me, ma la verità è che ci siamo completamente persi nella stazione...
Superata la piazza con i tabelloni degli orari dei treni, ci inoltriamo in una rete di corridoi pieni di negozi e vetrine, e più andavamo avanti e più gli incroci si facevano intensi e della via d'uscita nemmeno l'ombra. Abbiamo dovuto chiedere aiuto per capire da che parte dovessimo dirigerci...
Insomma, collegato alla stazione c'è un mega centro commerciale (e anche molto trafficato), e per uscire bisogna attraversarlo tutto fino in fondo e scendere le scale mobili fino al piano terra.
Dopo aver sudato 7 camicie finalmente riusciamo ad intravvedere la luce del sole, e ci dirigiamo verso il centro città con sollievo.
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Orientarsi ad Utrecht a differenza della sua stazione è semplice, perché la torre del duomo (Domtoren) è il riferimento più importante della città. Con i suoi 112 metri d'altezza è l'edificio più alto dei Paesi Bassi e nelle giornate di bel tempo da esso è possibile vedere Amsterdam, che si trova ben 35 km verso nord. Certo, per arrivare in cima c'è bisogno di parecchio allenamento, visto che la torre possiede ben 465 scalini!
La maggior parte delle costruzioni del centro risalgono all'epoca in cui il paese era una grande potenza coloniale, intorno al 1300, si può quindi ammirare in tutto il suo splendore lo stile gotico di edifici ed abitazioni.
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Nascosto dall'imponente torre si trova l'altrettanto massicio duomo (Domkerk), il quale un tempo costituiva un pezzo unico con essa, ma furono separati a causa di un tornado che colpì la cattedrale intorno la metà del 1600.
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Finito il giro esplorativo ci dirigiamo verso il museo delle ferrovie. Chiamarlo museo è veramente ristrittivo, è più un paese delle meraviglie.
Il viaggio parte già all'ingresso della Malibaan Station, una vecchia stazione del 19esimo secolo ristrutturata che oggi ospita la biglietteria del museo, ma sembra già di tornare indietro nel tempo.
Chiediamo informazioni per l'ingresso e ci dicono di attraversare i binari per raggiungere un altro edificio. In realtà l'esposizione inizia già subito dopo aver varcato la soglia, alcuni vagoni e locomotive sono esposte lungo uno i binari morti, ma abbiamo dovuto attraversarne anche uno con il passaggio a livello per i pedoni, perché attualmente utilizzato, per giungere all'entrata principale!
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Sarà che adoro i treni, ma a questo punto ero già al settimo cielo.
Entriamo nel museo e ci viene consegnata la mappa delle aree da visitare: non c'è niente da fare, agli olandesi piace fare le cose in grande e sanno come far rimanere a bocca aperta i visitatori.
Het Spoorwegmuseum è diviso in quattro mondi: il mondo delle vecchie locomotive, carri e carrozze, quello dei mostri d'acciaio dove si fa un salto nell'epoca dei primi treni del '900, il mondo del laboratorio dove è possibile vedere come si riparavano i treni, attrezzi e materiali di ricambio, e persino un viaggio nel tempo tra le case di una città mineraria inglese.
In un'area separata dai grandi stanzoni c'è anche teatro interattivo dove vengono rappresentate scenette in continuazione, sfortunatamente in olandese.
Ho avuto anche un'esperienza terrificante mettendomi in fila insieme ad altre persone senza sapere che mi sarei ritrovata su di un vagone delle montagne russe...
Il vagone viaggiava in un ambiente completamente buio e sfrecciava a tutta velocità verso il faro di un treno che fischiava e sembrava avvicinarsi con brutte intenzioni...Poi il vagone inchiodava e una voce in olandese si metteva a spiegare qualche aneddoto su le scenette che a mano a mano venivano illuminate durante il percorso, ma che ovviamente non sono in grado di raccontare perché non ho capito un tubo, e anche se l'avessi capito a quel punto ero troppo indaffarata a ridere istericamente e ad aggrapparmi con tutte le mie forze al braccio di Stefano che mi stava affianco...Si lo so, sono una fifona!
La visita delle locomotive e delle carrozze è stata illuminante, si poteva salire e provare il viaggio dei primi passeggeri che avevano la fortuna di spostarsi con questi mezzi, o giocare al capotreno che inserisce il carbone nella locomotiva
Mi ha affascinato un sacco vedere com'era fatto un vagone del servizio delle poste olandesi... Con le sacche di juta appese alle pareti, piene di lettere, e poi divise in cassettine per ordinarle in attesa della consegna...la mia mente era già partita a fantasticare le avventure dei postini dell'epoca.
E che dire del workshop dove si riparavano i pezzi di treni rotti o in manutenzione...ricercato in ogni minimo dettaglio! (le tendine...!!!)
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Il viaggio nel tempo nonostante penso si dovesse visitare come primo mondo, noi lo abbiamo visitato alla fine, avendo girato un po' a caso.
Per fortuna prima di entrare nella macchina del tempo gli addetti ci hanno consegnato delle cuffiette per il tour audio in inglese; meno male, finalmente capiamo qualcosa anche noi! Ci fanno entrare insieme ad altre 4 persone in un minuscolo ripostiglio di legno, il quale una volta chiusa la porta inizia a ballare e fare strani suoni...Un orologio appeso alla parete inizia a far tornare indietro gli anni, fino al 1800. Una volta fermatosi, la porta della macchina del tempo si apre e ci ritroviamo in un villaggio minerario inglese. La voce guida spiega che qui è stata costruita la prima locomotiva a vapore dei Paesi Bassi. Il viaggio ci porta ad esplorare il villaggio e i posti dove la locomotiva è stata progettata e costruita, ed è veramente coinvolgente ed istruttivo, oltre che divertente. Di sicuro un ottimo modo per far apprezzare i musei ai bambini, e anche agli adulti!
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Terminato il percorso audio-guidato, ci ritroviamo davanti alla stazione del villaggio, con la famosa locomotiva a vapore.
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Essendo la vigilia di Natale, ovviamente era presente all'interno del museo una pista di pattinaggio sul ghiaccio per grandi e piccini, con tanto di locomotiva nel mezzo (la pista sul ghiaccio non manca mai in ogni posto olandese che si rispetti). Avendo girato per più di due ore e mezza tra le carrozze, ci rilassiamo un attimo prima di ripartire prendendoci qualche pancake ad uno degli stand all'ingresso e ci facciamo un giro anche nel negozio di souvenirs, pieno di giocattoli a forma di trenini e simili.
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Per chi sta già facendoci un pensierino, avverto che il prezzo del biglietto è di quasi 15 euro, ovviamente ben spesi e senza pentimento, ma come ripeto già da un paio di post, se avete intenzione di visitare molti musei in giro per l'Olanda potrebbe essere una buona idea munirsi di museumkaart. Noi siamo entrati gratuitamente, e solo questa visita ci ha ripagato un quarto del valore della museumkaart (ed in nemmeno un mese abbiamo riguadagnato i soldi spesi per essa in visite di musei gratuiti). Proprio un bell'affare!
Da Spoorweg Museum, Utrecht, Museo dei Treni
Ancora non capisco come sia possibile che le giornate passino così in fretta quando siamo in giro per i Paesi Bassi, sarà che siamo iper curiosi e ci fermiamo ad ammirare ogni sciocchezza, fatto sta che usciti dal museo era già ora di tornare verso casa. Ma torneremo sicuramente anche ad Utrecht, stavolta calcolandoci il tempo necessario per uscire dalla stazione!

mercoledì 30 novembre 2011

Insense, Rise to Remain, Ghost, Trivium, In Flames


Ore 19:00. Le porte dello 013, dove si svolgono i concerti a Tilburg, si aprono al pubblico.
Il posto è grande, al piano sotterraneo si trova il guardaroba più i bagni, al piano terra vicino l'ingresso si trovano ancora altri bagni, più bancarelle del vario merchandising delle band e al centro del locale c'è ovviamente la sala dove si esibiranno i vari musicisti, con tanto di soppalco raggiungibile da ampie scale vicine al bar.
Entriamo nella sala dove il concerto delle band minori era già iniziato: dei larghi gradini conducono fino al palco e le gente era in piedi con bicchiere di birra in mano ammassata lungo le scalinate, grazie alle quali anche gli ultimissimi in fondo alla sala riuscivano a vedere bene cosa accadeva sopra il palcoscenico.
Gli artisti che si esibivano in ordine erano gli Insense, i Rise to Remain, i Ghost, i Trivium e gli In Flames.
Noi eravamo andati principalmente per gli ultimi due, anche perché non avevamo idea di chi fossero gli altri, ma ci siamo goduti comunque la serata.
Per ordinare al bar bisognava avere delle fiches che si prendevano al piano del guardaroba, da quel che ho capito fungevano da scontrino e dando le fiches al bar ti consegnavano i bicchieri stracolmi di birra.
Il clima dei concerti qui nei Paesi bassi mi sconvolge sempre, così tranquilli, tutti intenti a sorseggiare in piedi mentre guardano le band esibirsi...Si, ovvio ci sono anche qui i pogamenti e tutto il resto, ma molto più contenuti rispetto a quello che ho visto invece ad altri concerti.
Godersi il concerto in prima fila comunque è veramente uno spasso.
E finito il concerto?
Si torna a casa, ovviamente in bici, perché il locale è a soli 10 minuti di distanza. E' veramente strano vedere un orda di metallari uscire dal locale, prendere la bici e dirigersi ognuno presso la propria meta.
Aver avuto gli In flames che suonano vicinissimo a casa nostra...Che pacchia! 

lunedì 21 novembre 2011

Amsterdam

Finalmente siamo riusciti ad organizzare una giornata dedicata all'esplorazione di Amsterdam!
Arrivati in stazione alle 9 e fatta tappa a Den Bosch, abbiamo viaggiato comodamente, con le biciclette richiudibili al seguito, nel treno a due piani che fa tappa anche ad Utrecht. Ci sono volute circa due ore di viaggio per arrivare, ma una volta scesi dal treno si poteva leggere sulle nostre facce la profonda soddisfazione di essere finalmente nella capitale!
La prima cosa che ovviamente salta all'occhio è l'imponente stazione centrale costruita in stile neogotico...pensare che è stata edificata su un'isola artificiale e che poggia su più di 8.000 pali dà veramente dell'incredibile. A partire dal 2013 è in progetto un'operazione di ristrutturazione dell'intera zona circostante che farà vantare alla stazione centrale il titolo di World Class.

Da Amsterdam 20-11-11
Il primo dovere di ogni turista appena si arriva in una nuova città è cercare l'ufficio infomazioni turistiche; la seconda cosa da fare per un turista a cui serve una mappa del centro, ma all'ufficio informazioni chiedono un polmone in cambio, è ingegnarsi!
Arrivati al VVV (questa è la sigla degli sportelli di info turistiche in Olanda) ci accorgiamo che i prezzi per cartine e guide erano veramente alle stelle, considerando che nelle altre città che avevamo precedentemente visitato le mappe ce le avevano sempre regalate o fatte pagare al massimo un euro o due. La soluzione è stata semplice: all'interno delle stazioni c'è sempre una postazione dove è possibile stampare mappe gratuite con le indicazioni per arrivare in un certo luogo. E' bastato scrivere un generico "da Stazione Centrale a Piazza Dam" per avere gratuitamente la cartina di tutto il centro stampata a colori!
Da Amsterdam 20-11-11
In sella alle nostre bici cominciamo l'esplorazione della città. Già dopo aver fatto 10 metri è palese che mezza Italia si trova riunita ad Amsterdam, sia dal fatto che in giro non si sente parlare altra lingua che l'italiano, sia dal nervosismo degli olandesi in bici che si vedevano invadere le loro preziose piste ciclabili da ondate di pedoni sperduti, ma forse ormai nella capitale ci sono abituati, con le loro faccie scocciate e le mani continuamente incollate ai campanelli delle biciclette per far spostare gli odiosi turisti maleducati...Dopo un po' che vivi in Olanda ti cominci a sentire in colpa quando ti vengono quegli inrefrenabili istinti di non rispettare le regole ed attraversare per esempio una strada deserta senza che abbia scattato il verde...
Da Amsterdam 20-11-11
Amsterdam è un vero e proprio porto di mare, gente che viene, gente che va, vie pienissime dove non si riesce nemmeno camminando a piedi di attraversarle, figuriamoci in bicicletta.
Piano piano riusciamo ad uscire dall'orda che circonda i paraggi della stazione e ci dirigiamo alla prima tappa del nostro percorso: De Wallen, meglio conosciuto come quartiere a luci rosse. In realtà Amsterdam ne possiede ben tre di quartieri di questo genere, ma quello che si trova a ridosso del centro cittadino è il più famoso, nonché una delle parti più antiche della città.
Per la strada troviamo affiancati decine di coffee shop e sexy shop, la particolarità di questi ultimi è che hanno vetrine anche molto appariscenti che espongono i prodotti in maniera del tutto naturale. Fa strano ritrovarsi in uno scenario così disinibito, non è una cosa che capita spesso di vedere, anzi, i sexy shop si trovano sempre ben nascosti e sono sempre molto discreti all'esterno.
Da Amsterdam 20-11-11
Inoltrandosi sempre di più all'interno del quartiere, lo scenario si fa sempre più ripetitivo, arrivando a scorgere solo sexy shop e coffe shop. Poi si arriva alla Oude Kerk, "chiesa vecchia" in olandese, la più vecchia chiesa parrocchiale di Amsterdam. La chiesa venne costruita su un cimitero, e i cittadini locali continuarono ad essere sepolti nel sito che confina con la chiesa fino alla fine dell'800. Sono presenti 2.500 tombe nella Oude Kerk, sotto la quale sono sepolti 10.000 cittadini di Amsterdam, tra cui importanti figure olandesi.
Trovarsi escort in vetrina proprio intorno al perimetro di questo luogo di culto devo dire che turba un po'.
Comunque, continuando il giro, arriviamo alla strada centrale del red light discrict, dove sono presenti ancora prostitute in vetrina, vari cinema a luci rosse, sexy shops, bordelli, bar gay, il museo dell'erotismo (mentre quello del sesso si trova lungo la via di fronte alla stazione), e ancora altri coffee shop.

Da Amsterdam 20-11-11
Il nostro giro turistico prosegue lungo i canali e i vari ponti del quartiere, non avendo molto tempo a disposizione decidiamo di dare un'occhiata generale alla città per poi gustarci più avanti con la dovuta calma i vari musei e attrazioni.
Ci dirigiamo quindi verso Piazza Dam, la piazza più famosa piazza di Amsterdam situata nella cosiddetta zona nuova. Capiamo di star uscendo dal quartiere a luci rosse e di avvicinarci al centro quando invece dei sexy shop cominciamo a trovare negozi di souvenir e pubblicità di pacchetti turistici per la visita della città in autobus o in nave lungo i canali!
Da Amsterdam 20-11-11
La prima cosa che notiamo arrivati in piazza è il monumento nazionale in onore dei caduti della seconda guerra mondiale, un obelisco di 22 metri di altezza che si trova in una delle due metà della piazza, divisa dalla carreggiata e dalla linea del tram (è la famosa via Damrak, che collega la piazza alla stazione). Allungando lo sguardo, dall'altro lato della piazza spicca l'imponente palazzo reale, dalla storia molto interessante. Inizialmente infatti era il municipio cittadino, fu Napoleone a trasformarlo nel suo palazzo privato quando conquistò la città. Ora è uno degli edifici utilizzati dalla regina e la famiglia reale per ricevimenti ed eventi quali il capodanno e per visite di stato.
Accanto al palazzo reale si trova la Nieuwe Kerk, la chiesa nuova, eretta per soddisfare l'aumento della popolazione cittadina. In questa chiesa sono stati incoronati i sovrani olandesi, ma oggi non è più adibita a funzioni religiose ed ospita delle mostre temporanee a tema. 
Da Amsterdam 20-11-11
La piazza è piena di artisti di strada e musicisti, attenzione però a cercare di scattare foto alle statue viventi, potrebbero chiedervi dei soldi per farsi immortalare. Uno dei musei più famosi di Amsterdam si trova proprio al lato di Piazza Dam, ed è il Madame Tussauds Scenerama, gergalmente chiamato museo delle cere. Il museo si trova al piano superiore del palazzo con al piano terra grandi magazzini, e possiede copie in cera di numerosi personaggi famosi, tra cui anche repliche dei reali olandesi. All'ingresso la fila di persone che attendevano di visitarlo era veramente spaventosa, non saprei proprio immaginare la durata dell'attesa per comprare un biglietto d'ingresso.
Da Amsterdam 20-11-11
Prima della pausa per il pranzo ci immergiamo nel corso parallelo alla piazza facendoci un bagno di folla e concludendo anche qualche buon affare in una delle tante boutiques presenti lungo la via. Passeggiando lungo il corso non si può fare a meno di sentire un irrefrenabile impulso allo shopping, perché ce n'è veramente per tutti i gusti, dalla marca più famosa e riconosciuta a quella più underground e di nicchia.
Da Amsterdam 20-11-11
Arrivati ad una certa ora, cominciamo a sentire un certo languorino e ci sediamo su una panchina sul Torensluis, il ponte originale più antico dei tanti che attraversano i canali di Amsterdam. E' anche il ponte più ampio con i suoi 39 metri di larghezza, il suo nome significa “Torre della Chiusa”, in riferimento alla porta cittadina che un tempo ospitava. Vicino alle panchine dove ci siamo seduti per riposarci è presente la statua di bronzo di uno scrittore olandese, Multatuli.
Da Amsterdam 20-11-11
Mentre mangiamo il nostro pranzo al sacco, osservo i più svariati tipi di persone che passeggiano per il centro in una giornata nebbiosa come quella. C'è il turista che chiede al passante di turno di fargli una foto con lo sfondo da cartolina (che poi uscirà solo grigio per via della nebbia è un altra storia), il gruppo attrezzato con zaini in spalla e cartina in mano, e poi la signora con la bici e la borsetta nel cestino che va a fare shopping, e la famigliola tutta in bici con bimbi al seguito, che se sono troppo piccoli basta avere la bici attrezzata, li mettono nel carrettino e via tutti contenti a fare un bel giro. 
Da Amsterdam 20-11-11
Risalendo in bici proseguiamo la nostra esplorazione verso il quartiere Jordaan, dove incontriamo le famose houseboat. Le case galleggianti sono famose in tutti i Paesi Bassi, ma Amsterdam ne detiene il record contandone ben 2500. In una houseboat troviamo tutto quello che ci si aspetta da una comune casa, bagno, cucina, salotto, camera, la differenza è solamente quella di abitare sopra la superficie dell'acqua e vedere dalla finestra altre imbarcazioni navigare lungo i canali. Per chi vuole provare l'esperienza di dormire in una casa galleggiante esistono diverse soluzioni per i turisti, che possono affittare una camera in una delle tante adibite a bed & breakfast. Noi ci stavamo facendo un pensierino per la nostra prossima visita in città.
Per chi soffre il mal di mare invece può sempre consolarsi con il museo delle houseboat, praticamente una casa galleggiante aperta ai curiosi.
Da Amsterdam 20-11-11
In questo quartiere si trova anche la casa di Anne Frank, dove lei e la sua famiglia si nascosero durante la seconda guerra mondiale e lei scrisse il suo famossisimo diario, che è esposto all'interno del museo. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo ad arrivarci visto che nel pomeriggio la nebbia si era alzata ancora di più e iniziava a fare molto freddo, per cui le condizioni metereologiche ci hanno costretto alla ritirata verso un posto più caldo e accogliente.
Inizialmente l'idea era di visitare un posticino rinomato che si trova proprio nelle vicinanze del quartiere, The Pancake Bakery, un locale dove servono solo pancake ma di tutti i tipi possibili ed immaginabili. 
Arrivati all'ingresso del "ristorante" però notiamo che era molto affollato e nessuno dei due aveva una gran voglia di mangiare, così rinunciamo all'angolino caratteristico e optiamo per un giro ai grandi magazzini.
Il Magna Plaza è uno dei grandi centri commerciali situati vicino Piazza Dam, insieme al Bijenkorf che si trova proprio adiacente ad essa. Il Magna Plaza è un lussuoso edificio di 2 piani con tanto di piano sotterraneo, elegante e pieno di negozi di alta moda, da Lacoste a Coccinelle e tanti altri. Ci sono anche negozi di scarpe e piccole boutique, alcuni negozi di oggettistica varia, uno di swarovski, alcuni spazi per artisti di interior design, e all'ultimo piano un bel pub dove sorseggiare caffè ristretto stile italiano (almeno così dicono).
Da Amsterdam 20-11-11
Si è fatto ormai notte ed è ora di tornare a prendere il treno per tornare a casa. Sulla strada del ritorno visitiamo il quartiere cinese di Amsterdam: come ogni grande città, anche questa ha la sua China Town. Proprio dietro il quartiere a luci rosse, nello Zeedijk, le vie cambiano aspetto e si colorano di lanterne rosse e insegne con ideogrammi. Anche la popolazione dagli occhi a mandola diventa molto più numerosa guardandosi intorno, e per le strade si trovano ristoranti cinesi e negozi orientali ad ogni angolo. So che nel quartiere inoltre è presente anche un tempio buddista.
Alle sei la nebbia è talmente fitta che non si riesce a vedere un palmo dal naso, ma riusciamo lo stesso a raggiungere la stazione e a rimetterci in cammino per Tilburg. Ci aspettano due lunghe ore di treno.

Abbiamo visto pochissimo della capitale olandese, ma girando per le vie del centro posso sicuramente dire che nonostante la città sia caotica come ogni grande metropoli, girare in bici è stato un vero piacere, la vita è palesemente diversa da quella che si conduce nelle città più tranquille come quella dove viviamo noi nel sud dei Paesi Bassi, ma nonostante tutto penso sia migliore di tante altre grandi città (penso al caos di Roma o Milano per esempio, è un mondo del tutto diverso, non penserei mai di girare per Milano in bici a meno che non abbia istinti suicidi).
I canali con le storiche case sono assolutamente da esplorare sia a piedi che in barca, come da gustare sono i vari quartieri cittadini con varie conformazioni e caratteristiche tutte differenti tra loro.
Ovviamente ci sarebbe ancora tanto altro da scrivere su Amsterdam, ma ci tornerò con calma più avanti, quando la conoscerò un po' meglio, d'altronde questa è stata soltanto una semplice toccata e fuga.



La prossima volta che faremo un salto città io e Stefano ci concentreremo soprattutto sulla visita dei musei, che ad Amsterdam sono più di sessanta e sulle tematiche più disparate, tra i più famosi ricodiamo il Van Gogh Museum, il Rijksmuseum dedicato all'arte olandese e lo Stedelijk Museum, il museo dell'arte moderna.   Ce ne sono veramente molti che varrebbero la pena visitare, come la casa di Anna Frank, il museo scientifico Nemo, il sovracitato museo delle cere Madame Tussaud, il Tropenmuseum, il museo di oggetti insoliti, e ancora la fabbrica Heineken dove è possibile compiere l'esperienza Heineken, il museo del sesso, quello sulla fotografia, il Fashion Museum, la casa di Rembrandt, il Diamant Museum, e addirittura il museo dedicato ai gatti. Elencarli tutti è davvero troppo impegnativo, ma se avete tanto tempo da spendere ad Amsterdam sicuramente non avrete tempo di annoiarvi.

Un consiglio per chi come me ama visitare i musei è quello di procurarvi un pass come I Amsterdam City Card, che vi permette l'ingresso in tutti i musei aderenti all'offerta, fare gite in barca e usufruire anche del trasporto pubblico gratuitamente per un periodo di 24, 48 o 72 ore a seconda del tipo di card che avete scelto e pagato. Non è nient'altro che un pacchetto turistico, che potete acquistare in uno dei musei aderenti all'iniziativa o negli uffici turistici VVV, e se non sbaglio anche in stazione o direttamente in internet.
Noi che viviamo qui invece abbiamo scelto di fare un altro tipo di carta, la Museumkaart, che ha valenza annuale e ci permette di visitare gratuitamente e ogni volta che lo si desidera più di 400 musei in tutto il paese. Può essere acquistata anche questa nei musei ma anche online, a noi è arrivata comodamente a casa dopo un paio di giorni via posta prioritaria.

Spero di poter parlare presto della mia esperienza ad uno dei tanti musei che citati sopra :)

giovedì 17 novembre 2011

Parchi e verde cittadino

La giornata di domenica 13 novembre era umida e la nebbia nascondeva i più alti palazzi della città, ma questo non ci ha fermato dal trascorrere un pomeriggio all'insegna dell'esplorazione cittadina.
Ci siamo diretti verso il parco De Oude Warande, uno dei più grandi del circondario. Il parco ha una struttura che è chiamata bosco a stella perché dal punto centrale si diramano diverse strade che arrivano agli angoli dell'area. Lo stile è barocco, in quanto segue un modello rettangolare e tutti i sentieri sono simmetrici.
Il bosco è sempre popolato da persone che si godono una rilassante passeggiata lontano dal "caos" cittadino (che in realtà in Tilburg non ne ho mai visto), o portano a spasso i propri compagni a quattro zampe, o si allenano o come noi si godono un pomeriggio in bici. Un tempo il lato est del parco offriva una vista della chiesa centrale della città, oggi coperta dal campus dell'università e dei suoi numerosi edifici.

Devo ammettere che ho rosicato parecchio vedendo il lusso in cui si trovano gli studenti universitari qui... Parcheggio sotterraneo per bici, grattacielo pieno di uffici, bar super lussuoso, altro edificio con sale computer; già la sala d'aspetto con due tv 32" appese al muro la cui funzione è praticamente quella di una cornice digitale dice tutto...
Per girarci tutto il parco in bici abbiamo impiegato quasi l'intero pomeriggio, e quando siamo usciti dalla macchia ormai si era fatto buio e la nebbia era salita.
Il parcheggio per le auto dell'università era parecchio suggestivo con quelle particolari condizioni atmosferiche e ne ho approfittato per fare qualche prova fotografica...


Dopodiché abbiamo ripreso la strada di casa, una pista ciclabile dedicata che attraversa mezza Tilburg e rende proprio piacevole e veloce lo spostamento in bici.


Un altro dei tanti parchi che si trovano in città è il Leijpark, proprio di fronte all'area commerciale della città si estende una vasta pianura verde. Lo abbiamo visitato giovedì, mentre eravamo appunto in zona per fare shopping.
Purtroppo era già troppo buio per poter fare qualche foto decente al parco, ma questa è un anteprima:


Come ripeto dal primo giorno in cui ho messo piede in questa nazione, non è difficile trovare vaste macchie verdi in giro per le città olandesi, qui c'è molto più rispetto per la natura e attenzione alla salvaguardia di piccole oasi naturali e il risultato che si ottiene non è solo un buon karma positivo, ma un aria più pulita nelle città (dovuto anche al fatto che ci si sposta molto di più in bici e si prende molto meno l'auto), un rapporto con la natura più caldo da parte di tutti, e anche una maggiore tranquillità perché questi posti consentono di staccare la spina e trovare sollievo durante la giornata stendendosi sull'erba ad ascoltare il rumore delle fronde degli alberi e il cinguettio degli uccellini. Chi non ha mai sognato almeno una volta di trovarsi come nei film a dar da mangiare alle anatre sul bordo del laghetto?

Come al solito allego lo slideshow con la galleria di tutte le immagini:

martedì 15 novembre 2011

Glow

Si è conclusa il 12 novembre la sesta edizione del festival della luce ad Eindhoven, Glow. Quest'anno il tema della manifestazione era "Illusione e realtà". Diverse le opere e le installazioni che erano state allestite in un percorso guidato all'interno della città, che iniziava dalla stazione, dove con grande orgoglio si trovava un'opera proveniente dalla nostra Italia, proseguiva all'interno del centro tra le piazze e i monumenti storici, fino ad arrivare ai parchi e al fiume, per finire la visita dove la si era cominciata, alla stazione.
Noi avevamo preso il treno verso le 7 convinti di aver tutto il tempo che volevamo fino alle 23, ora in cui sarebbe partito l'ultimo treno disponibile per tornare a casa. Purtroppo alle 22 eravamo solo a metà percorso e Stefano stava congelando per via dell'aria fredda unita al fatto che giravamo in bici di notte, e così non abbiamo potuto goderci l'intero festival. Peccato perché quello che eravamo riusciti a vedere fino a quel momento ci era piaciuto molto.
Per ulteriori dettagli sull'evento potete consultare il link ufficiale http://www.gloweindhoven.nl/ (il sito è anche in inglese)


martedì 8 novembre 2011

Autunno

L'inverno è alle porte, le temperature vanno dai 5 gradi allo 0 nelle ore buie, io ho già comprato il mio corredo anti freddo da bici composto da guanti sciarpa e fascia in pile, ma qui sembra come se fosse inizio autunno, con le ragazze in minigonna a gambe scoperte, uomini in t-shirts e sguardi sogghignanti quando ti vedono pedalare a stento cercando di coprirti come meglio puoi.
I termosifoni di casa sono regolati da una caldaia in comune e fino ad un paio di giorni fa il termostato era fermo a 20 gradi e dentro casa senza felpona era impossibile andare in giro. Ora che di notte una lastra di giacchio e neve si forma sopra i tetti, forse i nostri coinquilini hanno capito che era il caso di alzare un po' di più i riscaldamenti, finalmente sento i radiatori belli caldi quando accosto la mano.
Io che amo il caldo mi trovo in una situazione un po' sofferente, vorrei uscire, fare, vedere, ma il freddo mi blocca in casa a girovagare per internet senza concludere niente. Se si aggiunge a questo poi una forte delusione dovuta ad un brutto episodio accaduto qualche settimana fa, stare sola in casa non aiuta certo la guarigione, soprattutto perchè sono a 1500km da casa mia e questo mi costringe a dover convivere con una situazione che sicuramente se fosse accaduta in un altro luogo sarebbe forse finita diversamente.
E così si va avanti, giorno dopo giorno, alzandosi la mattina dopo una notte di tormenti e sperando che il meteo conceda un po' di tregua, non chiedendosi cosa succederà quando arriverà il momento del ritorno.

sabato 20 agosto 2011

Netherlands Loves Italian Food!?

Su una rivista di ricette culinarie di uno dei supermercati dove di solito faccio spesa qui a Tilburg, ha pubblicato una classifica dei 100 piatti più amati dagli olandesi. Tra i cento finalisti, molte sono le ricette italiane, e nelle pagine successive la rivista dava informazioni su ingredienti necessari e metodi di preparazione.
Incuriosita sfoglio le pagine del giornale per ritrovare foto e descrizioni dei piatti del mio paese. Devo dire che ci sono rimasta male quando ho visto "Spaghetti aglio, olio, peperoncino" con elencati ingredienti aggiuntivi come il peperone rosso...ma si sa, le ricette straniere vengono stravolte secondo i gusti dei paesi in cui vengono importate, e a quanto pare il peperone è molto presente nella cucina olandese, perché continuando a leggere l'ho ritrovato in altre ricette italiane in cui originariamente non esiste.
Qui in basso uno slideshow delle ricette che comparivano della rivista, con tanto di preparazione fasulla e anche foto piuttosto surreali per noi del bel paese :P

venerdì 12 agosto 2011

12 Agosto - Stelle Cadenti al De Loonse en Drunense Duinen

Venerdì sera avevamo in programma di unirci al gruppo di Coachsurfing di Tilburg che aveva organizzato un evento per guardare le stelle cadenti tutti insieme.
Ma prima un po' di cultura:
Cito da Wikipedia:
Couch Surfing, letteralmente "saltare da un divano all'altro", è stato definito un po' superficialmente da alcuni come l'ultima frontiera del viaggiare "low cost", ma si propone un obiettivo decisamente più ambizioso, socialmente e culturalmente utile. Si tratta infatti di un programma che permette di mettere in contatto persone con diverse esigenze da ogni parte del mondo; da una parte c’è chi mette a disposizione una stanza o il divano della sua casa o anche solo un angolo di giardino in cui poter piantare la tenda, mentre dall'altra c'è chi parte per nuovi e solitamente sconosciuti paesi e cerca un posto in cui poter sostare per qualche giorno. È un'esperienza che sicuramente offre la possibilità di viaggiare a costi molto bassi ma dà anche la possibilità di conoscere gente in tutto il mondo, relazionarsi a contesti culturalmente differenti, stringere legami e amicizie. D'altra parte, lo stesso slogan dei couch surfer recita "Il mondo è più piccolo di quello che pensi!" Entrare a fare parte di questa vivace comunità è semplice: è infatti sufficiente registrarsi nel sito per entrare a far parte del "gioco".
Il sito è coachsurfing.org.
Tramite questo sito, quando Stefano è arrivato per la prima volta nei Paesi Bassi senza conoscere nulla del luogo, è stato accolto nella casa di questa signora di cui ho parlato già molto in questo blog, una persona molto disponibile e calorosa che lo ha aiutato nel difficile passaggio e adattamento alla nuova nazione, ospitandolo, traducendo e chiamando gli annunci di affitti di appartamenti, insegnandogli a muoversi nel nuovo ambiente.
Il sito fornisce anche un forum, dove ogni gruppo di ospiti e ospitanti di una certa città organizzano eventi, feste e ritrovi per fare amicizia. Stefano qualche mese fa era già stato in uno di questi raduni conoscendo varie persone di diverse nazionalità in un pub di Den Bosch, ognuno con una storia differente da raccontare sul perché si trovava li.
Questa volta mi ha voluto coinvolgere in un raduno che si sarebbe svolto nella riserva naturale poco più a nord di Tilburg per osservare la pioggia di stelle cadenti. Mi sono dovuta così iscrivere anch'io al sito, in modo da aderire e confermare la nostra presenza in quanto il numero di partecipanti era limitato.
In verità non sono proprio una tipa da questo genere di esperienze di gruppo, mi sa tanto di raduni hippie (ahhahah), quando io invece sono più per il solitario o al massimo un bel gruppo di fotografi tanto matti quanto me! Come avrete capito non faccio amicizia facilmente (le mie amicizie si contano su una mano sola e ci avanza anche un dito), ma Stefano imperterrito ci prova come un forsennato a trascinarmi nel mondo della comunità e farmi diventare socievole :D
Così, venerdì sera, zaino in spalla e lamentele mie varie sul perché non potevo restare a casa a fare l'orsa in letargo, partiamo alla ricerca della casa di una coppia che si era offerta di darci un passaggio in auto fino alla riserva. Ovviamente ci siamo persi capitando in un quartiere dove tutte le vie avevano lo stesso nome..Per fortuna ci sono venuti a recuperare loro e alle 9 eravamo in viaggio. Lei era un americana venuta nei Paesi Bassi per amore, avendo una relazione con l'autista dell'auto, che è originario invece della zona. Nel sedile dietro insieme a noi c'era un altra ragazza, che vive a Tilburg da ormai quasi 10 anni.
Il viaggio è stato tranquillo e divertente, non abbiamo chiacchierato molto ma abbiamo ascoltato i racconti degli altri.
Il posto dove siamo andati è questo:

Visualizzazione ingrandita della mappa
Ci siamo ritrovati poco prima della foresta con l'intero gruppo di persone invitate, che venivano veramente da ogni parte del mondo; c'eravamo noi italiani, l'americana, un francese, una ragazza dell'ecuador..ma non li ricordo tutti perché eravamo una ventina e io sono sempre stata attenta a stare in disparte per paura che qualcuno attaccasse bottone con me!
Abbiamo iniziato il tragitto verso la foresta che era già buio, e inoltrandoci sempre di più tra i fitti alberi, la nostra vista piano a piano si faceva sempre più scarsa, quasi in bianco e nero, trovando difficile distinguere i colori e anche cosa c'era ad un palmo dal naso. Dopo una diecina di minuti di tragitto, usciamo in una radura, sorprendentemente piena di sabbia.
Dal sito del turismo Olandese:
Le Dune Loonse e Drunense (Loonse en Drunense Duinen) sono un'area ricca di dune davvero unica in Europa. Ci sono sabbie mobili, brughiere, foreste e stagni. L'area fu proclamata parco nazionale nel 2002, il parco più giovane di tutti i Paesi Bassi.
Il Sahara del Brabante
Basta un semplice soffio di vento perché uno strato sottilissimo di sabbia cominci a sollevarsi da terra. Questo spettacolo affascinante crea dei disegni stupendi, che cambiano in continuazione. Le Dune Loonse e Drunense sono anche conosciute come il Sahara del Brabante, perché la temperatura della sabbia può arrivare a 50 gradi di giorno, e quasi a gelare di notte. Puoi ben immaginare che la flora e la fauna di questa regione sono davvero uniche.
Sfiga ha voluto che ci fossimo impegnati tanto in liste di cosa da portare per poi finire per scordarci dettagli come pile per il flash e testa del cavalletto a casa...visto le condizioni del tutto inappropriate per fare foto mi sono arrangiata come potevo, appoggiando la reflex sul sacco a pelo e lasciando il diaframma aperto con il telecomando per svariati secondi. Dal buio pesto sono riuscita a ricavare queste foto

E le stelle cadenti? io ho visto la scia di una veramente grossa, ma non ne ho viste altre perché ero intenta a voler sistemare la reflex per poter fare uno scatto fortunato ad una che passasse li per caso, poi ad un certo punto il cielo si è annuvolato e non siamo più riusciti a vedere nulla. Infatti erano poco passate le due quando i nostri accompagnatori ci informano che si annoiavano e volevano ritornare a casa. Meno male, senza poter fare foto, non sarei resistita tutta la notte con le mani in mano!
Il viaggio di ritorno è stato più emozionante del previsto perché abbiamo rischiato di sbagliare strada e rimanere a vagare nella foresta per tutta la notte. Per fortuna ci accompagnava l'organizzatore dell'evento che ci ha raccontato di far parte dei boy scout e quindi viene spesso in questa zona, soprattutto perché abita molto vicino. Ci ha detto che è possibile vedere daini girare tra gli alberi se si è in assoluto silenzio e non si fanno scappare, poi ci ha spiegato che il paesaggio delle dune cambia sempre di anno in anno a causa dei venti e per attraversare tutta l'area ci vogliono circa 24 ore a piedi. Inoltre spesso di domenica molti tilburgesi vengono a prendere il sole come se fossero in spiaggia!

sabato 6 agosto 2011

6 Agosto - Un pomeriggio ad Eindhoven

Sabato abbiamo passato un pomeriggio ad Eindhoven, prendendo il treno dell'una e scappando dall'imminente pioggia che si stava per abbattere su Tilburg. Ad Eindhoven invece il tempo non era male (per i canoni olandesi una bella giornata), così con le nostre bici richiudibili in mano siamo scesi dal treno con meta il centro commerciale "Piazza". Non chiedetemi perchè agli olandesi piacciono così tanto i nomi italiani, ne è piena l'Olanda; solo per farvi un esempio, la compagnia di autobus si chiama "Arriva"...ma girando per le strade si scorgono denominazioni italiane un po' ovunque, dai nomi delle palazzine ai negozi e così via.
Da 03 Aprile 2011
Tornando alla narrazione, il centro commerciale ha tre piani pieni di negozi di vario genere, dall'abbigliamento, agli accessori, c'è anche una terrazza dove è possibile sedersi e godersi un pasto al ristorante la plaza, i nostri interessi personali ci hanno portato però rispettivamente in un negozio di giocattoli e in uno di hobby vari DIY.
Il negozio di giocattoli era veramente fornito di tutto, e una cosa simpatica che ho notato sono state le casette di plastica per i bambini, che adattandosi allo stile di case avevano tutte incluso il "cortiletto" :D
Un'altra bella sorpresa sono state le "barbie dark", una marca di bambole che produce dolls dall'aspetto punk, dark, e dallo stile sicuramente alternativo..Se non fossi stata troppo grande per giocarci, le avrei comprate tutte! (Notate nella foto il "Ken" con la cresta color verde! xD)
Da 6 Agosto 2011 - Eindhoven
Accanto al negozio di giocattoli c'era un grazioso negozietto di craft, dove si può trovare di tutto per gli hobby più vari, dalla pittura, alle perline, il cucito, la scultura, il decoupage, fino alla creazione di piccoli soprammobili, manuali creativi e anche accessori e materiali per la cucina.
In particolare una sezione era dedicata ai dolci e alle decorazioni di torte, specialità della mia mamma che prepara sempre non semplici ciambelloni fatti a casa, ma delle vere opere d'arte, simili a questa esposta nella vetrina del negozio
Da 6 Agosto 2011 - Eindhoven
Da un ponte che collega il centro commerciale ad un altro, passiamo ai tre piani pieni zeppi di tecnologia di Mediaworld. Abbiamo speso quasi l'intero pomeriggio da bravi nerd girando per i corridoi delle sezioni di computer e fotografia, dvd e musica, videogiochi e televisori, elettrodomestici e stereo.
Da 03 Aprile 2011
Finito di spulciare ogni piano del centro commerciale, ci era venuto un certo languorino, che abbiamo soddisfatto al McDonald. Furbamente il fast food si trovava proprio di fronte, una posizione sicuramente strategica: d'altronde, dopo aver girato per negozi a chi non verrebbe una fame da lupi?
E' proprio li che ho deciso di cimentarmi in una nuova quest: provare un panino del McDonald! Ho sempre comprato i McToast quando capitava di fermarsi al fastfood in Italia, ma qui non ne hanno e l'unica soluzione possibile erano le crocchette di pollo. Ma stavolta mi sono fatta coraggio e ho deciso di provare anch'io a prendere un menu. Ebbene, il McChicken non era niente male! Metterei la mano sul fuoco dicendo che la qualità del panino Olandese sembra superiore anche solo a guardarlo da quelli che fa la stessa azienda in Italia; comunque, me lo sono proprio gustato!
Da 6 Agosto 2011 - Eindhoven
Ci hanno pure regalato due bei bicchieroni della cocacola che a casa ci facevano proprio comodo, avendo pensato di ricomprarne un paio, e invece eccoli li che ce li regalano!
Avendo ancora la bibita in mano da finire, ci facciamo una passeggiatina verso il centro, scoprendo che era giorno di mercato. Sostanzialmente i mercatini sono identici a quelli che si vedono ovunque, pieni di cianfrusaglie, con molte bancarelle arrabattate.
Ci facciamo anche corrompere da un bazar di robetta varia spendendo una fortuna in cavolate come strap per riordinare i cavi, scotch, cavi per le bici, e così via..
Da 6 Agosto 2011 - Eindhoven
Alle 5 tutti i negozi chiudono serranda e le strade si svuotano...è ora di cena! Noi riprendiamo le bici e ci facciamo un giro esplorarivo in zone che non avevamo ancora visto della città. Eravamo sempre a piedi quando capitavamo per Eindhoven e quindi non avevamo molto modo di allontanarci dal centro, stavolta invece con le bici tutto è risultato più semplice e abbiamo visitato due enormi parchi poco fuori dal centro.

Le anatre ci hanno preso di assalto essendo abituate a chiedere cibo ai passanti, e così abbiamo sacrificato il nostro pacchettino di biscotti, cibo di emergenza per attacchi di fame acuti, per far contento l'esercito di anatre che si avvicinava dal fiume che costeggiava il parco.

Tornando per la via di casa, in treno ho usufruito della wifi gratuita per aggiornare mia madre tramite Nimbuzz, un programma che mi fa collegare a messenger, google talk e tanti altri servizi di messaggistica, (consiglio a tutti gli amanti del genere di scaricarlo) della giornata e mandarle anche un paio di foto. Amo questi treni!

domenica 31 luglio 2011

31 Luglio - Funerale della Kermis

Da 31 Luglio 2011
Domenica siamo andati al parco che avevo scoperto prima di tornare in Italia e che non avevo avuto modo di far vedere a Stefano. Le anatre che avevo lasciato cucciole ora sono tutte cresciute e dominano il parco!
Da 31 Luglio 2011
E' superfluo dire che ci siamo divertiti con i giochi del parco pubblico, soprattutto con il bellissimo carosello.
Da 31 Luglio 2011
Altro giretto alla kermis...

E infine appuntamento alle 22 al porto sul fiume della città per salutare la kermis con i fuochi d'artificio.
Da 31 Luglio 2011
Si era appena fatto buio quando la gente ha cominciato a radunarsi lungo le sponde del fiume aspettando l'inizio dei fuochi. Lo spettacolo è durato relativamente poco secondo me, circa cinque minuti, mi aspettavo qualcosa di più maestoso visto l'evento, ma comunque è stato carino.

Dopo i fuochi siamo rimasti un altro po' al porto per fare qualche scatto, e tornando a casa abbiamo visto i giostrai al lavoro per smontare le varie attrazioni e ripartire il giorno dopo per un altra meta, forse un altra kermis in un altra città.
I Tilburgesi hanno un anno di tempo per riprendersi dai festeggiamenti di questi dieci giorni e prepararsi alla festa dell'anno prossimo, a cui spero ci saremo di nuovo anche noi! :)
Da 31 Luglio 2011

sabato 30 luglio 2011

30 Luglio

Un sabato tranquillo quello del 30 Luglio, visto che la kermis era ancora in città abbiamo approfittato degli ultimi momenti per goderci fino in fondo la fiera.
Da 30 Luglio 2011
Un esplorazione pomeridiana ci ha portato a scoprire un altro mega parco vicino casa, dove non poteva mancare ovviamente il laghetto annesso. La particolarità di questo lago è che è ricoperto interamente di piccolissime foglie, al primo sguardo sembrava un prato!
Da 30 Luglio 2011
La nostra giornata è proseguita rifocillandoci agli stand della Kermis, dove abbiano trovato una focaccia che rassomigliava abbastanza a quella italiana.
Da 30 Luglio 2011
La sera dopo essere andati al cinema a vedere Capitan America, su poltroncine esclusive pensate per le coppie e quindi a due posti (comodissime), abbiamo fatto un giretto per la kermis essendo l'ultima sera utile per il divertimento.
In piazza tutte le sere c'era musica dal vivo, dei banconi allestiti dai bar della piazza fornivano bevande e cocktails al pubblico che prima ancora di toccare bicchiere erano già in pista a canticchiare e ballare sotto al palco.
L'atmosfera di felicità e spensieratezza che si respira nella kermis mette proprio di buon umore ed è un piacere passeggiare tra le vie affollate del centro.
Da 30 Luglio 2011
Tra l'altro abbiamo notato che la massa di gente non è confusa come accade di solito in posti affollati, ma è nel loro istinto dividersi in due flussi che vanno in direzioni opposte, e quindi si passeggia molto meglio che spintonando a destra e a manca perché qualcuno va contro corrente. E' una semplice e piccola differenza che fa notare quanto quassù siano molto più disciplinati. Le regole di tutti i giorni non valgono solo per macchine e biciclette, ma anche per pedoni.

A questo punto già che eravamo in giro ci siamo tolti un altro paio di sfizi, salendo sulle montagne russe e su un altra giostra labirinto simile a quella che avevamo fatto l'altro giorno.
Da 30 Luglio 2011
Come al solito slideshow con tutte le immagini a fine post.