sabato 21 maggio 2011

21 Maggio 2011

Sveglia alle 7 per il ritorno in Italia. Tutto era già pronto, quindi dopo esserci preparati con calma ci incamminiamo verso la stazione per prendere il treno per Eindhoven.

Partiamo con largo anticipo in quanto andavamo a piedi, ma una volta alla stazione decidiamo di prendere il treno prima di quello programmato.
Una volta ad Eindhoven aspettiamo l'autobus che dalla stazione ci avrebbe portato all'aeroporto. Tra i passeggeri c'erano anche molti italiani, e dopo 20 giorni mi faceva un effetto strano sentir parlare altra gente nella mia lingua!
Mentre eravamo in viaggio verso l'aeroporto rielencavo a Stefano tutte le scorte che avevo preparato per lui e cosa dovesse fare in mia assenza. Quando mi ci metto so essere una persona molto meticolosa!
Arrivati all'aeroporto, ci dirigiamo subito agli sportelli per fare il check-in del bagaglio da depositare.
Visitina al bagno prima della partenza, e poi subito in fila per l'imbarco.
Salutarsi è stato come al solito difficile, anche se la preoccupazione più grande di Stefano era quella che non ci sarebbe stato più nessuno a preparargli il pasto caldo!
Dopo esserci lasciati a malincuore, mi dirigo verso il gate 8 dove sarebbe partito il mio aereo. Non senza che i controlli mi abbiano come al solito aperto la valigia, il mio bagaglio a mano ha troppi aggeggi tecnologici per i loro gusti!
Aspetto seduta in sala d'aspetto che aprano le porte per l'imbarco, dopo cinque minuti sono gia sull'aereo alla ricerca di un posto a sedere.
Ovviamente mi siedo vicino al finestrino, ignorando un ragazzo olandese che mi invitava a sedermi vicino a lui.
L'aereo decolla, accendo l'ipod, ma dopo una mezz'ora di viaggio sono lì che sonnecchio viste le ore piccole dei giorni precedenti.
Mi sono svegliata quando oramai eravamo gia in Italia, stavamo sorvolando le alpi e mancava poco meno di mezz'ora all'arrivo.
Devo dire che vedere Pescara dall'alto stavolta mi ha fatto un brutto effetto, mi ero abituata ai panorami verdi e ordinati delle città estere, mentre si nota subito di essere in Italia dalle distese di asfalto e palazzoni dallo stile povero.
Scesa dall'aereo recupero la mia valigia al nastro e mi preparo a incontrare i miei genitori: era vanuta tutta la famiglia a prendermi, compresa nonna che era tutta contenta di rivedermi.
Durante il ritorno a casa ci fermiamo in un autogrill dove pranziamo con focacce e caffè zero, mentre racconto le mie avventure in terra straniera.
Ma la sorpresa più bella l'ha avuta la mia gattina, che non si aspettava che tornassi e quando ha sentito la mia voce è schizzata in piedi correndo verso di me e facendo le fusa rumorose come un trattore!
Mi era mancata un sacco la mia gattina!

Una volta a casa c'ho messo un pò' a riabituarmi all'ambiente, le stanze spaziose, il mio letto comodissimo, i miei due monitor del pc che mi sembrava un astronave rispetto al portatile che mi ero portata dietro, e soprattutto il bidet in bagno! Un sogno! Mi sono resa conto che i mobili erano tutti più bassi rispetto a quelli olandesi, e per arrivare al lavandino dovevo piegarmi mentre probabilmente gli standard olandesi sono diversi, essendo un popolo in generale più alto di quello italiano!
D'altro canto non mi era mancato il baccano che arriva dalle strade, le vicine pettegole che urlano i fatti loro per sbandierarli ai quattro venti, la statale ad un passo da casa con tanto di traffico e smog, la ferrovia che fa tremare la casa ogni volta che passa un treno...mi manca la quiete del cortile privato, le strade dove trafficano solo biciclette e la buona educazione dei vicini!
Che dire di questa esperienza, sicuramente ho scoperto un mondo nuovo, cose che rimanendo in Italia non avrei mai creduto esistessero, mi sono arricchita sia dal punto di vista culturale che personale. E non ho visitato nemmeno una piccola parte di quello che c'è ancora da vedere!
Ho vissuto praticamente da sola all'estero, considerando che Stefano era fuori tutto il giorno, e mi è piaciuto un sacco. Anzi, credo di essere stata bene sopratutto per questo, avevo i miei spazi ed ero libera di fare quello che volevo. E' stata una sfida con me stessa.
Ho scoperto anche che "casa" non è il posto dove tieni i tuoi beni, ma dove ti senti bene, e nonostante l'appartamento fosse piccolo e spoglio, nonostante non avessi portato con me niente, avevo tutto ciò di cui ho bisogno, un posto dove ritrovarsi la sera con la persona che ami.
Certo, come tutte le favole ad un certo punto si torna alla realtà.
La mia vacanza è finita, ora si torna a sgobbare per costruirsi un futuro.
Perchè non bisogna dimenticarsi che si deve fare affidamento solo sulle proprie forze se si vuole sopravvivere in questo sporco mondo arrivista.
E mentre alcuni ce l'hanno fatta, c'è ancora qualcuno che lotta per realizzare i propri sogni.

venerdì 20 maggio 2011

20 Maggio 2011

Ultimo giorno in quel di Tilburg, prima del ritorno in patria. Fortunatamente era una bella giornata, così, in piedi già alle 7 e mezza, dopo aver fatto con calma colazione (tanto i negozi non aprono prima delle 9), mi preparo per uscire e salutare la città a cui già mi sono affezionata.
Mentre mangio un muffin accendo la tv, stavano dando i cartoni per i bambini. Su un canale c'era la copia olandese di quel cartone che trasmettono anche in italia, Dora l'esploratrice, dove tutta l'animazione si ferma per aspettare che i bambini davanti alla tv ripetano quello che dice la protagonista.
La differenza sostanziale tra Dora e quello che stavo guardando, è che non so per quale motivo il cartone, che parlava olandese, insegnava parole cinesi. La protagonista infatti è una principessa cinese, e in una puntata stava insegnando ai bimbi olandesi come si dicesse neve e slitta in cinese. "Lo sapevi, ciao in cinese si dice Nihao! ripeti con me: ni hao!"
Bhè, sicuramente è meglio l'uso di questo tipo di cartone per insegnare una lingua straniera che far parlare i bambini con la tv senza motivo!
Tornando ai fatti della giornata, innanzi tutto dovevo spuntonare dalla to-do-list delle cose che mi aveva lasciato scritte Stefano prima di andare al lavoro: comprare un set di brugole e cacciaviti, birra rossa heineken (se vi state chiedendo da dove esce fuori, la birra rossa della heineken non viene esportata fuori dai confini olandesi, ed è buonissima!), frutta e qualcosa per la cena.
Fuori dal portone di casa alle 9, comincio il mio viaggio verso i vari negozi del centro; durante il giro di shopping sbuco davanti al negozio di costumi e travestimenti, morivo dalla voglia di andarci da settimane ma non ero mai riuscita a beccarlo aperto. Così mi faccio un giro all'interno del negozio, che ha uno spazio tutto dedicato alle parrucche, un altro ai trucchi e lenti a contatto, un altro ancora agli accessori e ai costumi. E' fornitissimo e la tentazione di non uscire a mani vuote da li dentro è stata fortissima! Se volete sbavare un po' insieme a me, il negozio ha anche un sito internet che è www.defeestspecialist.nl
Già che ero vicino a shouwburg promenade, una galleria di negozi, decido di farmi una passeggiata. Dalla vetrina di un negozio scorgo una canottiera nera con un tribale da uomo. Dev'essere mia! Entro e la compro subito come regalo per Stefano, anche perché ne era rimasta solo una!
Poi riprendo la bici e continuo il giro per il centro. Arrivo in un negozietto chiamato euroland, dove c'erano tanti oggetti per la casa a poco prezzo, e svaligio il negozio!
Poi essendo passato mezzogiorno ormai cominciavo a sentire un buco allo stomaco, così quando sono passata davanti al fast-food non ho resistito, ho comprato un kip burger. Il panino ha una cotoletta di pollo all'interno, più l'insalata che qui usano la iceberg che è una delle mie preferite insieme alla belga e la salsa cocktail. Buonissimo, anche se non è uno dei pasti più sani che si possa fare, ma al diavolo, è il mio ultimo giorno!
Una volta soddisfatto il palato sono andata al supermercato per fare la spesa alimentare, per poi tornare a casa con le borse della bici stracolme dopo tutte le spese della mattinata.
Mentre mi riposavo un po' sorseggiando un multivitaminico ho riacceso la tv, dove stavolta davano un programma inglese di cucina. Il buffo è che stavo guardando una signora che parlava inglese, con i sottotitoli olandesi, che preparava cibo messicano. Evviva la globalizzazione!
Non erano nemmeno le 2 e mezza quando mi rimetto il mio fido cappello (per proteggermi dal vento più che dal sole) e riparto alla volta degli altri musei che mi rimanevano da visitare: quello d'arte contemporanea e quello tessile.
Per arrivare al primo museo ho dovuto superare una rotonda, la mia prima rotonda con pista ciclabile annessa! Che forza!

Arrivata al museo la receptionist mi dice che il biglietto è scontato della metà in quanto una parte del museo era chiuso per allestimento di una nuova mostra. Così pago solo 3 euro ed entro.

La prima opera che ammiro è stato un quadro di Bill Viola in slowmotion, di un incontro tra due donne durato in realtà pochi secondi, ma trasformato in un quasi immobile video di minuti e minuti. In realtà mi ha colpito molto e sono stata per quasi dieci minuti ad osservarlo.

Altre opere che mi hanno colpito sono state la stanza verde di Marien Schouten, il Wolfgang Laib, un corridoio stretto ed illuminato solo da una piccola lampadina in fondo dove si sentiva un profumo di cera d'api, dove devo ammettere che mi ha dato una sensazione di claustrofobia imminente, e poi un altro corridoio del tutto buio dove bisognava aggrapparsi ad una ringhiera per seguire il percorso che dopo aver preparato gli occhi all'ambiente sbucava in una stanza dove c'era un effetto di prospettiva dato da un'istallazione luminosa che faceva sembrare la stanza molto più ampia di quello che fosse, infatti poi riuscendo ad arrivare a testoni a metà di quella che sembrava la larghezza del posto mi sono ritrovata un muro davanti a me, scoprendo che non era altro che un effetto ottico.

Purtroppo non ricordo molti nomi degli artisti che ho visto, sicuramente la parte fotografica del museo mi è piaciuta molto ed ho apprezzato ogni singola opera degli artisti presenti. I quadri contemporanei invece sono pochi ad avermi colpito, più che altro perché ancora non riesco a capire come si faccia a definire arte una tela interamente monocromo o al massimo con un paio di striscie colorate in mezzo...boh, io non ci vedo proprio un bel niente, nemmeno lo sforzo di voler fare un bel quadro secondo me!
Invece nonostante la semplicità mi è piaciuta molto l'idea di un artista che ha usato interamente piastrelle di ceramica per le sue opere, perché secondo lui richiamano molti aspetti a noi conosciuti, dal più pacchiano rivestimento per le case alla pulizia, alla sterilità, e così via. Ho adorato il concetto!
Ho visto anche la pila di piatti di Robert Therrien, alta quasi due metri, purtroppo però le altre opere si trovavano nella sezione chiusa per allestimento e non era possibile visitarle. Io ero andata apposta per lui, uffi!
Mentre visitavo il museo, che nonostante avesse un ala chiusa era comunque enorme, era arrivato un pullman con una scolaresca, la quale girava in maniera sparsa per il museo. Solo più tardi ho notato che ogni studente aveva con se un foglio con dei compiti da svolgere, e ogni studente sceglieva un opera d'arte tra quelle presenti per cercare di riprodurla sul foglio. Molti erano sdraiati a terra intenti a disegnare, altri sui divanetti, chi girava per il museo prendendo appunti, l'ho trovata un'esperienza molto formativa per loro, invece di seguire una noiosa guida che racconta vita, morte e miracoli di ogni singolo quadro appeso.

C'erano anche delle sculture bellissime che mi hanno affascinato molto, come i Große Geister di Thomas Schütte, grandi spiriti, nella foto sopra.
Dopo aver visitato anche la sala dei progetti dove veniva proiettato un video su dei bambini che davano le loro impressioni su un quadro di van gogh, riprendo la via per il prossimo museo, quello tessile.

http://castleoffashion.blogspot.com/2010_09_01_archive.html
Anche qui chiedo un biglietto e mi viene consegnata una mappa del museo. Anche questo percorso è stato interessantissimo, partendo dalle antiche macchine per filare la lana, si arriva al laboratorio dove sono presenti tutte le macchine più moderne per produrre tessuti di ogni tipo. C'era anche una macchina che stampava su tessuti, e una sezione dedicata alla produzione di tappeti.

http://hildadeschutter.blogspot.com/2009/11/audax-textile-museum-tilburg.html
La biblioteca purtroppo era chiusa, ma al primo piano c'era un'altra sala con cimeli storici della storia dell'industria tessile della zona. Purtroppo anche questo museo, come quello naturale, aveva le didascalie scritte soltanto in olandese. Tornando al piano terra, superato il negozio dove vengono venduti i tessuti prodotti nel textil lab del museo, e direi anche a carissimo prezzo, si arriva ad una sezione dedicata alle lavanderie. Vengono descritte le varie tecniche di lavaggio dai tempi antichi in cui si lavavano i panni al fiume, fino alle lavanderie industriali dei nostri tempi, di cui ce n'era una riproduzione proprio all'interno del museo. Credo che sia anche in funzione, in quanto ho letto dei prezzi in uno dei volantini appoggiati vicino alla vetrina. Procedendo lungo lo stesso corridoio dove c'erano altri oggetti legati alla lavanderia, si arriva ad una sala piena di telai di ogni tipo e di ogni epoca.
Si erano fatte ormai le cinque, ora di chiusura, così mi avvio all'uscita per ritornare a casa.
Pensando di prendere solo un'altra strada parallela a quella fatta in precedenza, proseguo per un viale alberato, imbattendomi anche in una chiesa enorme. Ad un certo punto arrivo in una grande strada, che però non era la stessa della stazione. A quel punto comincio ad insospettirmi e guardando i cartelli mi accorgo di essere andata più a nord anziché essere tornata a sud della città. Faccio marcia indietro e ritorno sui miei passi, ma eccomi che di nuovo per la strada vengo attirata da un altra scoperta: un mega parco proprio nel bel mezzo del cammino!
Da 20 Maggio 2011
Mi fermo per ammirare la bellezza di quel parco, dove ovviamente non mancava il solito bellissimo laghetto con le anatre e i loro piccoli.


Oltrepassando il ponticello, si raggiunge l'altra parte del parco pieno di giochi per bambini, tra cui una di quelle giostre di cavalli di cui vado pazza dai tempi di Mary Poppins!


Mi spiace solo aver trovato questo parco troppo tardi, ma la prossima volta che tornerò sarà il primo posto dove verrò per un bel picnic!

Tornando per la via di casa mi fermo di nuovo al supermercato per comprare altri viveri, non per me ma per fornire qualche scorta di riserva a Stefano che così avrà sempre qualcosa in casa da mangiare anche se non ci sarò più io a fare la spesa!

Dopo una veloce doccia comincio a preparare la cena mentre Stefano rientra a casa. Ma non è stata una lunga permanenza nell'ovile la nostra, infatti alle 9 eravamo di nuovo in bici, meta: il cinema!
Il cinema di Tilburg è ancora più bello di quello di Den Bosch dove eravamo stati la settimana prima. Pathè ha moltissime sale in tutti i Paesi Bassi, e i film sono tutti in 3D IMAX, una nuova tecnologia che rende il 3D migliore.
Dopo aver parcheggiato le bici nel parcheggio custodito in centro, compriamo due biglietti, scoprendo solo più tardi che le sale hanno dei posti speciali, ovvero poltroncine per due! Se lo avessimo saputo le avremo prese sicuramente! Più in alto ci sono addirittura dei divanetti per quattro, con tanto di tavolino centrale per i gruppi di tante persone!
Abbiamo avuto l'impressione che le file fossero più larghe, che ci fosse più spazio, e anche lo schermo fosse più grande.
Un ragazzo era incaricato di aiutare i clienti a trovare il loro posto a sedere, e scattate le 9 e mezza in punto le luci si sono spente e i trailers sono partiti.
Cosa eravamo andati a vedere? Ma Pirates of the Carribean ovviamente!
Il film è finito tardissimo, e io il mattino dopo avevo un aereo da prendere!

giovedì 19 maggio 2011

19 Maggio 2011

Giovedì è come sempre il giorno di apertura settimanale fino a tarda sera dei negozi.
Così nel pomeriggio me la sono potuta prendere con più calma e concedermi un giretto per comprare qualche regalino da riportare in patria e siccome anche oggi il cielo era grigio e non prometteva bene, ad un certo punto ho ripiegato verso il museo naturale.

Ho chiesto un biglietto e mi hanno dato una guida per visitatori in inglese, un foglio stampato al pc con una spiegazione di quello che avrei visto nelle sale e il percorso da seguire.
Al piano terra oltre la reception c'era il bar e la Zona 00, divisa in due sale dove in una ci si poteva sedere comodamente sui divanetti e guardare un video introduttivo sulla flora e la fauna del brabante, dall'altra cominciava l'esposizione vera e propria. C'erano uccelli di ogni tipo, insetti, farfalle, roditori, crostacei, poi una sezione dedicata alle rocce e perfino dei feti di topolini!

Tutt'intorno alle bacheche dove erano esposti gli animali c'erano dei laboratori per far fare ai bambini alcuni esperimenti e insegnare in modo pratico, c'erano anche dei computer dove leggere informazioni sulle varie specie presenti nel museo, ma purtroppo era tutto in olandese e non ho potuto goderne anch'io. Salendo al secondo piano, in una vetrina erano esposte tutti i vari tipi di galline, poi una volta arrivata al piano superiore cominciava l'esposizione dedicata alla zona del Brabante e la sua evoluzione geologica e zoologica. C'erano un sacco di video e grafici, purtroppo tutti in olandese e quindi incomprensibili per me..Però ho guardato le figure si può dire, mentre vedevo come si era trasformata la terra dei paesi bassi durante le varie ere, i vari tipi di uccelli migratori che arrivano da ogni parte del mondo, gli animali simbolo della nazione (sicuramente le anatre sono tra questi) e così via.

C'era un altro spazio espositivo ma purtroppo chiuso, probabilmente per rinnovo. Così sono passata al secondo piano, che era interamente dedicato a "The Journey", il viaggio. "All exhibitions on this floor deal with a part of the journey of life. They are connected by a train that takes you to every 'station' of life" recita la mia guida cartacea. Appena si apre la porta dell'ascensore infatti mi ritrovo in un vagone di un treno, perfettamente ricostruito, con tanto di sedili in pelle, cestini, finestrini e tavolinetti. Per un attimo ho perso la cognizione dello spazio! C'erano varie vie da scegliere, appunto le varie stazioni da visitare. La prima si chiamava "Everything you always wanted to know about..."; dire che mi ha quasi scandalizzato è poco! Infatti il tema della prima sala erano le relazioni tra maschi e femmine delle varie specie, dal rituale di corteggiamento fino ai mesi di gestazione della femmina, i periodi di accoppiamento e così via. Fin qui nulla di male, fino a quando non metto i miei occhi in uno di quei marchingegni dove bisogna appoggiarsi ad una specie di binocolo e girare la rotellina a fianco per scorrere le immagini. Le foto erano tutte di animali intenti a riprodursi, dalla coccinella alle lumache fino ai maiali e i cavalli. Giro l'angolo, e mi ritrovo due leoni mastodontici nella bacheca in pose osé. Oh Perbacco!

Devo dire che vederli da vicino fanno veramente una gran bella impressione, per me che sono abituata a vedere felini della grandezza di una pochette, ritrovarmi davanti due micioni alti quanto me e altrettanto lunghi e grossi ha un certo impatto. Per di più, girandomi mi trovo un orso ancora più grosso che aveva l'aria di fissarmi.. Inutile dire che visitare un museo di storia naturale da sola e in piena solitudine mette un po' di inquietitudine!
Sono passata quindi velocemente e senza voltarmi alla seconda stanza, chiamata Trial and error. C'erano molti esemplari di scimmie esposti, e alcuni giochi dedicati credo sempre ai bambini che visitano il museo, dove tramite dei pulsanti da premere si richiedeva di risolvere dei quiz. Il tema di questa sala infatti era quello del gioco, e che dal gioco tutte le specie imparano lezioni importanti per la sopravvivenza.
La terza tappa si intitola "From here to there..", e tratta delle migrazioni. Non solo migrazioni di animali, ma veniva anche trattato il tema dei viaggi e degli spostamenti degli uomini, i quali secondo un grafico preferiscono muoversi in macchina per viaggiare. Anche qui c'era una gioco con cui mi sono spassata anch'io per un po', in quanto lo scopo era collegare alcuni personaggi famosi al loro paese di origine, il loro mestiere e dove vivevano.
In Survival invece era esposta una quantità enorme di uccelli, dal più piccolo passerotto al pappagallo, dall'aquila al condor, e persino una specie rara, l'aquila delle filippine, che ha rischiato l'estinzione tempo fa ma è stata salvata grazie al WWF. C'era anche un serpente a sonagli esposto in una bacheca, e da ogni lato lo si guardasse sembrava che ti stesse fissando..Brr..!
Infine l'ultima sala intitolata Exstinction è dedicata ai fossili e a ritrovamenti di scheletri. In particolare uno di questi è considerato il vanto del museo, uno scheletro di bisonte antico. Questi bisonti erano alti 2 metri al garrese ed avevano corna lunghe un metro ciascuna; si estinsero nel tardo Pleistocene.

Mentre ammiravo le conchiglie e i vari scheletri, mi sono sentita come nel film "una notte al museo". Ho fissato lo scheletro di bisonte e a quel punto mi aspettavo veramente che da un momento all'altro si animasse come il dinosauro del museo di storia! A quel punto ho pensato che potesse bastare il giro esplorativo e con passo lesto sono tornata all'ascensore!

Devo dire che il pomeriggio è stato veramente proficuo! Saluto la signora alla reception ed esco, trovandomi però sotto la pioggia fitta.
Per fortuna non ho visto ancora mai un temporale forte, la pioggia cadeva fitta ma leggera, e per fortuna avevo con me il K-way. Lo indosso velocemente, slego la bici ed asciugo il laghetto che si era formato sulla mia sella. Ora capisco a cosa servono quelle specie di copertine per selle che vedo spesso sulle bici lasciate in strada! Con il cappuccio che non mi faceva vedere più in la del mio naso, comincio a pedalare verso casa. Tutti quelli che incontravo per strada sembravano non curarsi della pioggia che scendeva incessante, erano tutti senza ombrello, senza alcuna protezione, eppure pedalavano tranquilli e chiacchieravano tra di loro. Si vede proprio che sono una straniera eh?! L'ultima volta che mi è capitato di bagnarmi sotto la pioggia mentre ero in bici credo risalga all'adolescenza, mentre ero uscita per una passeggiata ed il tempo era peggiorato in pochissimi minuti. Tornata a casa mi sono subita una ramanzina epica da mia madre perché ero tornata zuppa come un pulcino!
Comunque aggiungiamolo alla lista delle cose che non potevano mancare di fare in Olanda: andare a spasso in bici per le vie di Tilburg sotto la pioggia è un'esperienza che va fatta!
Nonostante il cappuccio non mi facesse vedere la strada, riesco a tornare a casa! Ma la pioggia dura poco, e un'oretta dopo è già bel tempo. Torna Stefano da lavoro e ce ne andiamo a fare un giro per negozi, visitandone uno nuovo vicino il lidl dove abbiamo comprato un paio di cuscini nuovi per il nostro letto, in quanto quelli che avevamo erano di quelli semplici e a noi danno fastidio. Tra l'altro vorrei far notate che qui non esistono le lenzuola, ma usano solo un copripiumino con federe e lenzuolo con angoli proteggi materasso. Boh?! Ancora devo capire come fanno d'estate, useranno il copripiumino vuoto? Mistero, noi intanto le lenzuola le abbiamo fatte arrivare dall'Italia!
Abbiamo preso anche altre cose che ci servivano per la casa, per un prezzo super modico, Stefano mi ha anche regalato un mouse che avevo visto e mi era piaciuto, e poi siamo andati al lidl.

Avevamo visto che nelle offerte della settimana c'era un mobiletto preciso per lo spazio della parete rimasta vuota.
Per portarlo a casa lo abbiamo legato alla bici con gli elastici, sembrava un aereo!
Siamo dovuti ovviamente tornare a casa a piedi, il mobiletto pesava troppo, poi una volta saliti a casa mentre io preparavo la cena Stefano lo ha subito montato.
Da 19 Maggio

Finalmente la tv ha un suo posto! Per la prima volta da quando Stefano ce l'ha in casa l'abbiamo accesa, grazie alla mia insistenza nel voler vedere la tv olandese. Ebbene, abbiamo scoperto non solo che anche la tv è per la maggiorparte in inglese, in quanto i programmi vengono lasciati in lingua originale, ma che si vedeva anche national geographic! Inutile dire che alla fine dovevamo andare a dormire ma Stefano era rimasto impalato a guardare un programma su quel canale e non c'era verso di staccarlo dallo schermo!

mercoledì 18 maggio 2011

18 Maggio 2011

Dopo un'intera mattinata di pulizie pazze, alle quattro è mezza è arrivata la signora a portarci il frigorifero. Stefano era a lavoro e io ero sola in casa, anche lei era venuta da sola e il frigo pesava assai. Era impensabile portarlo su per quelle strette scale da sole. Così appena vediamo passare il vicino di casa, la signora lo ferma e in lingua crucca gli chiede se ci può dare una mano. Lo scarichiamo davanti casa, e mentre lei parcheggia la macchina nel primo posto libero, assolda un altra persona per aiutarci nel trasporto in casa. Con due uomini a fare il lavoro sporco, è stato decisamente facile portarlo fino in cucina. Il vicino mi ha anche fatto i complimenti per l'arredamento, anche se ho pensato fosse un commento di circostanza avendo visto di sfuggita il suo appartamento, dove dietro al portone di casa regna un mega divanone in pelle al centro della stanza...Vabbè, ovviamente Stefano è li da meno di un mese e con quello che ha trovato più il mio tocco femminile abbiamo comunque cercato di fare del nostro meglio!
Comunque, tornando al frigo, una volta portato in cucina ringraziamo e congediamo gli uomini, dopodiché cominciamo a studiare un sistema per incastrare il frigo nello spazio apposito sotto al mobile. Il problema è che davanti c'era lo spigolo della finestra a puntare il passaggio, e non è stato facile allineare il frigo al buco, tanto che ad un certo punto lo avevamo incastrato tra il mobile e l'angolo della finestra e non ne voleva sapere di tornare diritto!
Dopo aver sudato sette camicie, riusciamo ad allinearlo, ma la parte più difficile doveva ancora arrivare: infatti il pavimento che è ricoperto in un materiale simile alla gomma, non faceva scorrere il frigo che si puntava al suolo, e dovevamo sollevarlo di forza per farlo entrare pian piano dentro. Ad un certo punto si è puntato di nuovo, stavolta da un lato, dove il mobiletto non chiudeva bene. Abbiamo sradicato un intero pezzo di legno che traballava dal mobile togliendolo definitivamente, poi abbiamo continuato a sollevare il frigo e spingerlo fino ad incastrarlo nel suo spazio.
Alla fine eravamo sporche e stremate, ma ce l'abbiamo fatta. Fossi stata in me avrei aspettato il ritorno di Stefano e me ne sarei lavata le mani, invece a fare il lavoro pesante è toccato a noi. Ma mi sono vendicata più tardi facendo pulire a lui il frigo che era ridotto in uno stato pietoso!
Dopo la faticaccia, ci sediamo in terrazzo dove la signora si accende una sigaretta, e chiacchieriamo un po' del più e del meno. Le chiedo se potevo offrile qualcosa, ma mi ha risposto che era tardi e doveva tornare a casa per preparare la cena ed avrebbe preso solo un bicchiere d'acqua.
La ringrazio ancora di cuore per la sua gentilezza e disponibilità e l'accompagno alla porta.
Scrivo a Stefano comunicandogli che era andato tutto liscio e dopo un paio di messaggi di contrattazione, alla fine esco con una lista della spesa lunghissima. Dovevamo riempire il frigo!
Una volta a casa come accennato sopra, ho chiesto a Stefano di pulire il frigo mentre io cucinavo. A grande richiesta infatti mi era stato "ordinato" di rifare la pizza almeno una volta prima che partissi perché era proprio buona. Allora stavolta ne ho fatta tantissima visto che l'ultima volta non era bastata, e dopo aver passato quasi 2 ore a pulire il frigo l'abbiamo divorata quasi tutta! Sono avanzati un paio di pezzi, ma credo proprio che domani raggiungeranno i loro compagni!
Ora finalmente con gli elettrodomestici siamo al completo, peccato che tra meno di 3 giorni ripartirò e non potrò preparare molte altre prelibatezze che avrei voluto fare per il mio ragazzo, ma va beh, sarà per la prossima volta! Di sicuro ora per lui che lavora tutto il giorno ed esce quando i negozi stanno chiudendo la vita è più semplice, con il frigo può comprare molte più scorte di cibo, con il microonde scongelarle velocemente e con il forno cuocerle senza problemi. Sono finiti i tempi della minestrina e della frittata! eheh!

martedì 17 maggio 2011

17 Maggio 2011

C'è un uccellino che vedo passare tutti i giorni davanti la finestra di casa, deve avere il nido qui vicino, è tutto nero e ogni tanto si fa qualche giro sul nostro terrazzo, beccando la terra dai vasi e facendo delle passeggiate lungo la ringhiera. Ormai è diventato di casa visto che lo vedo sempre, e sapendo che anche oggi sarebbe passato, avevo lasciato pronta sul tavolo la reflex per fargli una foto nel momento in cui sarebbe passato a salutarmi. Purtroppo c'è il riflesso del vetro, ma eccolo qui:
Poi è ripassato verso l'ora di cena portando con se un po di vermetti

mentre sopra un altro tetto era in corso una lotta tra gatti:


Anche oggi il tempo non era dei migliori, ma mi sono fatta coraggio e sono uscita in un momento di calma sperando che non ricominciasse a piovere mentre ero a far la spesa.
Nonostante tutto le vie sono sempre piene di persone che passeggiano tranquille, loro sono abituati mentre io mi abbatto subito se vedo il cielo grigio..
Sono andata al Lidl e ho visto un po' di cosine interessanti tra le offerte della settimana, tra cui un mobiletto perfetto per lo spazio restante da occupare sulla parete del soggiorno. Ma ci devo ritornare con Stefano perchè non saprei come riportarlo a casa!
Finalmente sono riuscita a trovare il pangrattato, che si chiama breadcrumbs, e si trova in tutta altra parte dal reparto del pane!
Tornata a casa quindi mi sono potuta sbizzarrire con le fettine in padella con prezzemolo aglio e pangrattato. In più dopocena ho anche preparato le polpette da far portare al lavoro a Stefano la mattina dopo.
Scaricando la posta Stefano riceve una email dalla nostra amica olandese che ci comunica che è riuscita a trovare un frigorifero gratis per noi e che se eravamo in case ce lo avrebbe portato domani nel pomeriggio. Che donna!
Purtroppo per noi è difficile cercare in giro in quanto ancora non conosciamo la lingua e molti sono restii a contrattare in inglese, mentre a lei è bastato un paio di telefonate per trovarci un frigorifero, e per giunta gratis. Esiste infatti un sito olandese dove è possibile ricercare annunci di persone che regalano cose che a loro non servono più. Si chiama www.gratisaftehalen.nl. Alcuni affari si possono fare anche su un altro sito, www.marktplaats.nl, che è simile ad ebay; ci sono sia venditori occasionali che professionali, e con la giusta dose di fortuna è possibile trovare l'occasione giusta che fa al caso nostro.
Stefano le scrive che avrebbe trovato me a casa, e anche se con un po' di timore per il fatto che me la sarei dovuta cavare di nuovo da sola con la lingua, comincio a vedere come funzionasse il bollitore per offrirle eventualmente il the.
Stremata dalle mille cucine e dalla notizia dell'imminente, vado a nanna prestissimo, visto che avrei passato l'intera mattinata del giorno dopo a sistemare la casa per l'arrivo degli ospiti!

lunedì 16 maggio 2011

16 Maggio 2011

Questo ultimo lunedì è stata la prima giornata veramente brutta che ho visto da quando sono in Olanda. Non è che piovesse forte, era una pioggia fitta ma leggera, più che altro era il vento che imperava furioso.
Così, per un giorno ho deciso di rimanere in casa e non uscire.
Per fortuna sono sempre previdente e avevo lasciato parecchie scorte di cibo nel caso non avessi avuto voglia di uscire per una volta, nonostante non abbiamo ancora il frigo ho riempito il congelatore in comune di cotolette e comprato passate e tipi di pasta a volontà. Addirittura per cena avevamo l'imbarazzo della scelta su cosa mangiare tanto che a Stefano ho fatto i tortellini e io ho mangiato cotoletta e frittata di patate.
C'è un negozio, che fa parte di una delle più grandi catene di supermercati olandesi, che ha uno shop online in cui è possibile ordinare la spesa e farsela consegnare a casa con un minimo sovrapprezzo di 6 euro, che alla fine non mi sembrano molte considerato il risparmio di tempo e fatica; se dovessi uscire a fare la spesa in un giorno di pioggia con la bici o in un giorno in cui fa freddissimo, sarei ben felice di spendere i 6 euro della spedizione a casa. Il sito è www.ah.nl.
Durante il pomeriggio ho sistemato le foto che avevo scattato il giorno prima, e mentre con un computer processavo le immagini, con l'altro, quello di Stefano, ero collegata in videochat con casa mia.
Mia madre mi racconta come va l'attività, nonna corre davanti allo schermo per vedermi e salutarmi, papà mi chiede quanto costano le sigarette..All'ora di pranzo mettono il pc vicino al tavolo e mentre io cucino guardo loro che pranzano. Nonostante i 1500km, non è cambiato nulla alla fine!

domenica 15 maggio 2011

15 Maggio 2011

Oggi pomeriggio eravamo invitati a cena dalla signora che ha ospitato Stefano prima che trovasse un appartamento. Dico pomeriggio perché nei Paesi Bassi si fa cena alle 6. Dovevamo prendere il treno delle 4 in quanto era da programma di andare prima a fare un giro nei dintorni di Vught per fare le foto ai cuccioli di cigno, ma, e c'è sempre un ma, dopo pranzo ha cominciato a piovigginare e noi avevamo appena steso i panni in balcone...
Anche il pranzo non si può chiamare tale in quanto Stefano ha fatto una colazione abbondante con i pancakes scorpacciandoseli tutti, mentre io ero talmente occupata con le faccende di casa che ho finito per mangiare un piatto di spaghetti con l'olio alle due e mezza.
Dopo aver fatto la lavatrice quindi avevo steso con cura i panni sperando che il vento fortissimo li asciugasse velocemente, purtroppo è arrivata prima la pioggia e con Stefano abbiamo tentato di mettere sopra al bucato un telo per proteggerli, purtroppo senza successo perché il vento era troppo forte e ce l'ha strappato tutto! Come piano di emergenza abbiamo quindi ritirato tutti i panni e usato le sedie e ogni superficie utile come stendino per i panni, in quanto Stefano non ne ha uno dentro casa e sinceramente non ci sarebbe nemmeno molto spazio dove metterlo, quindi sarà necessario trovare una soluzione al più presto per i futuri lavaggi.
Fatto sta che siamo partiti alle 5 da casa e a piedi, perché a Vught ci sarebbero venuti a prendere in macchina. Abbiamo dovuto cambiare treno a Den Bosch in quanto non ce n'è uno diretto, e siamo arrivati alle cinque e mezza circa. La signora con il fidanzato erano ad attenderci in macchina, ci salutano appena ci vedono scendere al treno e ci fanno salire.
A casa ci offrono da bere e ci sediamo in salotto, dove inizia la conversazione. Che faticaccia! Fortuna che avevo avvertito in precedenza Stefano di aiutarmi se mi vedeva bloccata su qualche parola che non mi veniva! Abbiamo trovato invece entrambi difficoltà a spiegare cosa effettivamente studiassi, perché all'estero non c'è un corso di studi simile a Lettere, e non riuscivamo a far capire loro qual'era l'oggetto di studio..
Pronta la cena, ci sediamo a tavola, dove scopro che non c'erano i tovaglioli!
Avendo avvertito la famiglia dei miei problemi con il cibo, avevano preparato delle cotolette e delle patate arrosto, una pentolina con delle carote cotte e dell'insalata. Per dessert ci hanno offerto una crema che in Olanda va molto di moda metterla in brick come il latte o un succo di frutta e si versa in una ciotola; si può trovare di diversi gusti, dal più semplice alla vaniglia, al cacao, alla fragola, mela o banana fino ai gusti doppi. Ce n'è veramente per tutti i gusti!

In più, ci hanno consigliato di provare ad unire alla crema la granella di cioccolato che noi di solito usiamo sulle torte, e ci raccontano che di solito loro la mangiano anche sopra al pane.
Mentre ceniamo mi chiedono se mi fosse mancata la cucina italiana. Rispondo di no perché per fortuna nei supermercati si trovano tutti gli ingredienti che servono per una dieta mediterranea e Stefano comincia a lodare le mie capacità culinarie, raccontando che l'altro giorno avevo fatto la pizza; da lì è nata una discussione lunghissima sugli ingredienti, il costo, la qualità, ed un eventuale pensierino sull'aprire un'attività commerciale!
Dopo cena ci hanno fatto accomodare in veranda, altra chiacchieratina mentre sentivamo gli uccellini cinguettare nella casetta di legno posta sul muro cinguettavano felici per il ritorno della mamma con la cena di vermetti.
Siccome a fine giugno verranno per un weekend in Italia, avevano cominciato ad informarsi su wikipedia su Ascoli Piceno e dintorni, leggendo che è una delle città più belle d'Italia. Ci hanno chiesto quanto distava dal mare e quanto da Roma, stupendosi dopo aver scoperto che Ascoli non ha treni diretti per nessuna parte e le vie da percorrere per arrivare in auto sono lunghe e tortuose! Hanno vita facile nei Paesi Bassi dove è tutta pianura, eh eh!
Prima che facesse buio, siamo usciti per un giro in auto alla ricerca dei cuccioli di cigno!
Quando ad aprile vidi per la prima volta Vught, era si piena di verde ed animali, ma in primavera inoltrata questo paesaggio diventa rigoglioso e si riempie di vivacità, con milioni di piante acquatiche che navigano su laghi e fiumi ed eserciti di piccoli di ogni specie che corrono e giocano per i prati!
Da 15 Maggio 2011
Abbiamo visto per prima una famiglia di cigni canadesi, poi un'altra di cigni bianchi, dove quando siamo arrivati un cucciolo dormiva sopra la mamma ma purtroppo non abbiamo fatto in tempo a fotografarlo, e infine siamo passati a vedere all'altro lago se anche i cigni neri avessero avuto cuccioli ma purtroppo non c'erano.
Da 15 Maggio 2011
I piccoli sono buffissimi quando corrono perché aprono le loro piccole ali e dondolano in qua e in là, al richiamo della mamma la seguono diligenti in fila indiana sotto lo sguardo protettivo del padre, che se vede avvicinarsi troppo ai piccoli una persona apre il becco e fa un verso simile ad un soffio di un gatto. Ma se pensano che una persona possa avere del pane, allora si avvicinano senza remore genitori e figli, che già hanno imparato come ci si procura il cibo: facendo i ruffiani!
Da 15 Maggio 2011
Alle anatre non è permesso avvicinarsi!
Poi ci hanno portato in un parco naturale dove la natura è libera di crescere incondizionatamente; ce ne sono molti in giro, e servono per mantenere un equilibrio di flora e fauna, cosa che noi abbiamo perso molti anni fa con la cementificazione incontrollata...
Da 15 Maggio 2011
A pochi passi dalla strada, attraversato un ponte sopra un fiumiciattolo con le immancabili anatre ammollo, ci troviamo in una radura incolta, piena di fiorellini di campagna, con tanto di stagno dove albergavano decine di rane. Il loro cra cra era fortissimo da lontano, poi piano piano è diminuito sentendoci avvicinare, ma quando hanno realizzato che eravamo semplici curiosi, il loro gracidare è aumentato fino ad arrivare ad un rumoroso canto all'unisono.
Da 15 Maggio 2011
Tornati a casa dei nostri amici verso le 8, ci offrono del the.
A Stefano viene data una tazzina con acqua calda e una scatola di legno piena di bustine di differenti tipi di the da cui scegliere.
A me viene chiesto come mai non avessi voluto niente, e spiego che di solito io faccio cena a quell'ora, sicché non è che avessi tanta voglia di the :P
Quando il figlio della signora si prepara per andare a prendere il treno, ci congediamo anche noi approfittando del passaggio in macchina.
Mentre salutavamo, ci è capitato di ringraziare contemporaneamente per la cena, cosa che ci succede spesso quella di fare e dire cose nello stesso istante, ma è stata una nuova conquista quello di averlo fatto anche in inglese!
Alla stazione scopro che posso attivare la tesserina anche senza tirarla fuori dalla borsa, mi basta avvicinarla al rilevatore e appoggiare la parte dove si trova la scheda..magnifico! Adoro scoprire cose che mi fanno risparmiare fatica!
Arriva il treno dopo un paio di minuti, destinazione Den Bosch. Ma una volta arrivati, invece di prendere l'altra coincidenza, decidiamo di andare al cinema.
Infondo era presto, non erano nemmeno le 8 e mezza.
Così saliamo a chiedere dove si trovasse il cinema, allo sportello informazioni c'erano due impiegate delle ferrovie. La prima ci dice che non era sicura del posto perché non era della zona, così chiede alla seconda che era al computer e che cerca subito su google maps le indicazioni precise. Una volta studiata la mappa, risponde alla collega con un nome di una via, e quest'ultima ci chiede di seguirla. Ci porta al computer che si trova in tutte le stazioni più grandi che calcola il percorso per arrivare dalla stazione a qualunque altro posto si debba arrivare. Inserisce la via che le aveva detto la collega, e magicamente dal dispositivo esce fuori la mappa a colori della città con il percorso da seguire stampato in neretto. Li avevamo visti tante volte quei cosi, ma non pensavamo che stampassero proprio fisicamente la cartina, per di più a colori e gratis! Mentre noi ci guardavamo con le bocche aperte, l'addetta corruga la fronte mentre studia la mappa che aveva appena stampato: Non è contenta del risultato. Ci dice che lei pensava che il cinema si trovasse in un altra zona, e di essere pazienti perché avrebbe chiesto conferma alla collega che si trovava al computer. Tornati allo sportello quindi, la collega di prima con ancora la pagina di google maps aperta ci segna sulla mappa altri due cinema che venivano indicati su internet.
Da 15 Maggio 2011
Ringraziamo e ce ne andiamo con delle facce sbigottite da tanta preoccupazione e gentilezza, che ci lascia sempre in uno stato di incredulità pensando "ma è successo veramente?"
Arrivati al cinema che ci sembrava il più vicino dalla mappa, entriamo e compriamo due biglietti per Thor 3D.
Da 15 Maggio 2011
La sala devo dire che non era affatto male, le poltroncine erano comodissime e tra una fila e l'altra sembra che ci sia più spazio, forse perché gli olandesi sono più alti e quindi hanno standard diversi.
Il film era in lingua originale con sottotitoli in olandese. Ce lo siamo goduto proprio tanto!
Tornando a casa ci siamo fatti una passeggiatina passando di fianco alla cittadella, per poi aspettare l'ultimo treno delle 00.25 che ci avrebbe riportato a casa.
Da 15 Maggio 2011
Siamo saliti al secondo piano del treno, visto che era uno di quelli a due piani, e abbiamo aspettato quasi addormentandoci che partisse. Forse perché era l'ultimo treno della giornata o non so per quale motivo, ha ritardato di un quarto prima di partire. Siamo arrivati a Tilburg verso l'una, e ci restava da fare il pezzo verso casa a piedi. Le strade erano deserte, solo una macchina ferma al parcheggio con il motore acceso dava segni di vita all'interno dove una coppietta stava limonando sotto casa prima di salutarsi. I semafori erano spenti, le vie residenziali buie e silenziose. Tutto ad un tratto vediamo una piccola ombra correre davanti a noi e svanire vicino ad una porta. Ci avviciniamo per capire cosa fosse, scoprendo un impaurito e appallottato riccio che tentava di nascondersi mimetizzandosi vicino un ciuffetto d'erba! Affascinati dalla scoperta, un riccio in piena città (una città di 200.000 abitanti per giunta), prendiamo subito la macchina fotografica per scattargli una foto.
Da 15 Maggio 2011
Poi ci allontaniamo velocemente per lasciarlo tranquillo al suo scorrazzare notturno per le vie di Tilburg.
Ci è sembrato di rivivere il campeggio che facemmo a comacchio 3 anni orsono, dove ci sembrava un sogno vedere lepri correre davanti alle nostre bici e rane vicino al nostro bungalow!

sabato 14 maggio 2011

14 Maggio 2011

Sabato 14 Maggio, compleanno di Stefano. Quest'anno niente festa a sorpresa, ma per cominciare la giornata nel modo giusto i pancake sono proprio quello che ci vuole!
Da 14 Maggio 2011

Dopo aver fatto colazione, ci prepariamo per partire finalmente alla volta di Breda! Secondo i miei piani avremmo dovuto visitarla il primo sabato, subito dopo essere arrivata dall'Italia, ma poi tra una scusa e un altra il mio programma come al solito è saltato e quindi eccoci a spendere l'ultimo sabato a disposizione per fare la prima cosa della lista.
Per posta è arrivato persino un biglietto d'auguri da parte dell'azienda dove lavora Stefano, tutto decorato e con gli auguri scritti a penna firmati "l'azienda e il suo staff". Una cosa molto carina!
Siamo partiti verso l'una, fermandoci ad ordinare dei kipcorn per fare pranzo, poi abbiamo preso il treno ripiegando le nostre bici e salendo sul vagone riservato. Il treno era uno di quelli fashion con il display che indicava la stazione, il percorso, la velocità e il tempo di percorrenza.
Da 14 Maggio 2011

Dopo nemmeno un quarto d'ora arriviamo alla nostra fermata.
Dalla stazione di Breda ci dirigiamo subito al centro informazioni dove ci facciamo dare una guida. Avevo già tutti i posti segnati come al solito, ma per sicurezza sempre meglio controllare su un supporto ufficiale, e poi ormai mi piace collezionare guide turistiche!
Da 14 Maggio 2011
La prima tappa è stata l'enorme parco che si profilava all'orizzonte; Subito dopo attraversato il ponte sopra il fiume dove decine di barche e canoe navigavano, lo sguardo si perde in una distesa verde. Poi l'attenzione viene catturata da un guizzo altissimo di una fontana che si trova al centro del parco, in mezzo ad un laghetto dove nuotavano dei cuccioli di anatra.
Da 14 Maggio 2011
Ci sediamo su una delle sdraio fatte di cemento ma ricoperte con erba sintetica che dava una sensazione di immersione nella natura completa. Il sole picchiava forte esattamente nella nostra direzione e li, insieme ad altri gruppi che si erano accampati per dei picnic, abbiamo fatto anche noi pranzo. Ci siamo goduti per un po' la bella giornata sdraiati lì, mentre sfogliavo la guida che avevo preso e definivo i dettagli della giornata.
Da 14 Maggio 2011

Poi abbiamo ripreso le bici e siamo andati a vedere il castello che si trovava esattamente a fianco del parco. Il castello è abbastanza moderno, infatti è usato ancora come caserma militare, e intorno ha un fossato con l'acqua dove erano cresciute milioni di piante acquatiche.
Da 14 Maggio 2011
Tutto ad un tratto, mentre eravamo impegnati a fare le foto, un botto fortissimo ci spaventa e ci guardiamo in giro per capire da dove fosse venuto. Non ci abbiamo messo molto a notare i militari con le armi in mano in fondo alla via mentre si nascondevano tra gli alberi e strisciavano per terra. Velocemente riprendiamo le bici a corriamo più vicino al luogo dove stava avvenendo una dimostrazione di battaglia. Sembrava di star guardando uno scenario di Ghost Recon!

Terminata la dimostrazione, siamo tornati al nostro itinerario prestabilito: chiudendo tutto alle 17:00, era necessario innanzi tutto andare al museo di Graphic Design.
Da 14 Maggio 2011
Unico nel suo genere in europa, il museo di graphic design è stato veramente uno spasso per noi! E' stata molto divertente la parte interattiva dove con il concorso design yourself si poteva disegnare e progettare una copertina di una rivista con degli oggetti sparsi per tutta la sala, interessantissima la parte del web design dove veniva mostrata anche l'evoluzione dei vari template, mi è piaciuto moltissimo l'orologio digitale dove una silhouette pennellava di minuto in minuto i numeri dell'orario corrispondente, e poi l'interazione con vari computer che mostravano l'evoluzione dei programmi e degli effetti grafici, il video che racchiudeva più di 2000 marchi e loghi che hanno segnato la storia, e anche il capotto più costoso del mondo, fatto di etichette di tutte le marche di vestiti, di cui purtroppo non ricordo il nome dell'artista ma mi è piaciuto il concetto di protesta verso il consumismo. E' stata interessante anche la sezione dedicata al vero/falso, con tante tesserine che trattavano di diversi temi dell'attualità. Il museo ha anche un piano sotterraneo dove erano allestite due mostre, una sull'evoluzione centenaria della grafica olandese, una sul ruolo della donna nella pubblicità e in generale della grafica. Sono stata davvero molto soddisfatta di averlo visitato, peccato che siamo stati due ore li dentro e si erano fatte già le cinque, avremmo voluto spassarci ancora di più all'interno di quel museo!
Comunque, visto che i nostri impegni urgenti erano finiti, ci siamo diretti verso il centro per una passeggiata esplorativa.
Da 14 Maggio 2011
Sul fiume che costeggia tutto il centro come ho accennato prima c'erano molte persone in barca. Infatti, è possibile affittare canoe per due persone o fare un giro su di una barca andando al piccolo molo che si trova vicino il castello. Anche noi eravamo curiosi di provare ma vista l'attrezzatura elettronica che ci portavamo dietro non abbiamo voluto rischiare, rimandando ad un altra volta la gita sul fiume!
Da 14 Maggio 2011
La Grote Kerk si chiama così proprio perché è veramente grote! (vuol dire grande) E' enorme e si trova vicino alla piazza centrale chiamata anch'essa grote markt e piena di tavolini dei bar dove la gente stava prendendo l'aperitivo.
Da 14 Maggio 2011
Si dice che la grande chiesa sia visibile da ogni punto di Breda. Volevamo entrare a dare una sbirciatina dentro ma essendo le cinque anche la chiesa stava chiudendo e il custode ci ha cacciato via in malo modo dicendo di tornare la mattina dopo. Bah!
Passiamo allora alle cose interessanti: il centro cittadino è pieno di negozi dark/metallari! Siamo entrati in uno dove c'era un atmosfera tenebra, con tanto di musica di sottofondo e manichini appesi ai muri. Fighissimo! Un altro che abbiamo incontrato per la strada purtroppo aveva già chiuso, ma torneremo sicuramente a fare shopping un giorno!
Dopo aver girato più o meno tutto il centro, che in generale sono tutti piccoli in quanto le città si sono sviluppate più recentemente occupando le periferie e allargandosi a macchia d'olio, Stefano comincia ad avvertire un certo languorino. Si ferma così in una gelateria. Qui non vanno di moda i coni con due, tre gusti, ma le palline. Ad ogni pallina di gelato corrisponde un euro. Se vuoi te gusti di gelato quindi, indipendentemente dalla grandezza del cono, spendi 3 euro. Per me è un furto, ma Stefano sostiene che avrebbe comunque preso il gelato da 3 euro in Italia e quindi il prezzo non cambia. Secondo me anche se ti danno 3 palline il gelato è comunque più piccolo di una cialda da 3 euro Italiana, ma vabbè, è così e basta.
Tornando verso la stazione siamo ripassati per il parco dove avevamo pranzato e ci siamo fermati ad ascoltare una musicista davvero niente male che cantava e suonava la chitarra.

Ho notato solo allora che nella sezione dedicata ai giochi per bambini c'era anche la vasca con la sabbia per fare i castelli e una mega casona con uno scivolo. Peccato che era pieno di gente, avremmo tanto voluto scalarla anche noi ma non ci sembrava il caso di cacciare i bambini che si divertivano li! Mentre eravamo li ad ascoltare la musica, arriva un gruppo di galline seguite più indietro da un gallo che tentava di richiamarle all'ordine senza successo. Aspettate...delle galline in un parco pubblico?!?! Libere di scorrazzare!?!? Eppure erano lì, e si avvicinavano a chiunque passasse loro vicino per tentare di racimolare qualche mollichina di pane.
Tornati a Tilburg andiamo al supermercato per comprare da mangiare e prima ancora delle 8 eravamo a casa a cenare. Queste sono le giornate che mi piacciono!

venerdì 13 maggio 2011

13 Maggio 2011

Stamattina sapevo che ci sarebbe stato un mercato vicino alla biblioteca, così svegliata alle 7 e mezza, ora in cui Stefano fa colazione prima di partire per andare a lavoro, mi preparo anch'io per la mattinata in centro.
Da 13 maggio 2011
Dopo aver fatto anch'io colazione ed aver sistemato casa, esco portando con me una busta piena di giornali e carta varia da buttare, in quanto il venerdì è il giorno della grandi pulizie qui a Tilburg. Infatti non solo tutte le case preparano in strada i loro cassonetti umido/carta per il ritiro, ma anche per le vie del centro passano in continuazione macchinari per la pulizia delle strade e camion che riforniscono i negozi di prodotti.
Alle 10 parto alla volta del mercato, per scoprire però che si trattava di uno di quelli ortofrutticoli.
Da 13 maggio 2011
Era però una delle solite belle giornate, così parcheggio la mia bici e mi faccio un giro nei negozi. Il sole che picchiava, la gente che passeggiava piena di borsette in mano, musica dal vivo ogni due negozi, si stava una meraviglia.

Ho girato ogni negozio esistente, prima passando per quello di orecchini dove ne ho comprati un paio, poi in un altro di accessori dove appena entrata mi hanno subito dato un cestino mentre mi spiegavano le promozioni, e ho portato a casa mezzo negozio, infine ho vagato per l'immenso V&D che ha ben tre piani e vende di tutto, dai vestiti alla biancheria per la casa ai gioielli. Essendosi fatto mezzogiorno mi era venuta fame, così decido di comprare un kipcorn per fermare il brontolio e vado a fare la spesa. A rifornimenti fatti, infilo tutto in borsa e continuo il mio giro in bici. Non volevo tornare a casa, si stava troppo bene al sole!
Da 13 maggio 2011
Sulla strada del ritorno vedo su di un manichino un marsupio molto carino, così per l'ennesima volta mi fermo a sbirciare. Il negozio vendeva cose particolari, alcune arabeggianti altre che sembravano uscite dal woodstock. Il marsupio però mi piaceva molto, così lo compro.

Solo a casa mi accorgo di aver comprato una taglia troppo grande, perché avevo misurato sopra la cintura... ed avevo anche tolto il cartellino...senza farmi prendere dal panico, cerco subito uno stratagemma: colla a caldo! Riattacco il filo di plastica con il cartellino al marsupio e dopo aver fatto pranzo con insalata e un panino e una doccia veloce, riparto alla volta del negozio per farmelo cambiare. Spiegato l'errore, la signora gentilissima me lo cambia senza problemi.
Sistemato il problema, riprendo la bici e mi dirigo alla stazione, con l'intento di prendere il treno per Boxtel. Infatti con Stefano ci eravamo accordati di vederci appunto a Boxtel, dove lui lavora, per approfittare della giornata di apertura prolungata dei negozi. Arrivata in stazione vado ai computer dove si fa il biglietto, provo a vedere il saldo della carta apposita che mi aveva dato Stefano ma non c'era sufficiente saldo per viaggiare, così pago in monetine e stampo un biglietto. Dovete sapere infatti che per i mezzi pubblici esiste una carta ricaricabile, dove una volta ricaricato il saldo permette di viaggiare in autobus e in treno senza preoccuparsi di fare il biglietto. Basta appoggiarla all'entrata e all'uscita agli appositi dispositivi di rilevamento che scalano la tariffa della tratta effettuata. Ovviamente se ci si dimentica di passare la carta, viene scalato l'importo più alto delle tratte possibili, in quanto appunto non è possibile sapere dove è sceso il passeggero. E per questo, se il saldo arriva sotto i 15 euro, è impossibile viaggiare, in quanto deve esserci sempre un fondo di emergenza in caso si volesse fare i furbi.
Insomma, una volta fatto il biglietto prendo il treno che sarebbe passato 3 minuti dopo, con fatica smonto la bici e salgo sul vagone dedicato a chi le porta con se.

Seconda fermata Boxtel.
Scendo, rimonto la bici, prendo l'ascensore per attraversare i binari attraverso il tunnel sospeso e lo riprendo per riscendere in strada.

Siccome era presto, giusto le 17.45, e Stefano non sarebbe uscito da lavoro prima delle 6, decido di farmi un giro.
Ero già stata a Boxtel la prima volta, Stefano ci aveva mostrato dove lavora e ci eravamo arrivati a piedi. Come procedevo riconoscevo i posti che avevo visto e fotografato e pedalando pedalando sono arrivata sotto l'azienda di Stefano.
Dopo un paio di minuti cominciano ad uscire i vari dipendenti, e alla fine esce anche Stefano, che vedendomi al cancello mi sorride e corre verso di me.
"Orecchini nuovi? Pashmina nuova? Marsupio nuovo? Ah anche il portafoglio? Vedo che ti sei divertita oggi!" eheh!
Stefano mi porta a fare un giro nella zona li intorno, mostrandomi i posti dove di solito passa la pausa pranzo. Dietro agli edifici aziendali si nasconde un parco verde con un vialone ciclabile circondato da alberi.
Poi ci dirigiamo in centro, dove ci facciamo un giro in un outlet di vestiti, in un negozio per la casa, in un erboristeria e anche in un negozio di giocattoli, essendo risaputa la passione maniacale di Stefano per i Lego.
Una volta tornati alla stazione Stefano mi mostra come ricaricare la carta elettronica per i mezzi pubblici, e scopro anche che il portafoglio che avevo comprato la mattina stessa aveva uno scompartimento esterno preciso per inserircela e passare direttamente il portafoglio sul sensore senza doverla sempre tirar fuori. Geniale!
Tornati a casa preparo la carne che avevo comprato prima di pranzo e ceniamo guardandoci un po di serie tv.