giovedì 19 maggio 2011

19 Maggio 2011

Giovedì è come sempre il giorno di apertura settimanale fino a tarda sera dei negozi.
Così nel pomeriggio me la sono potuta prendere con più calma e concedermi un giretto per comprare qualche regalino da riportare in patria e siccome anche oggi il cielo era grigio e non prometteva bene, ad un certo punto ho ripiegato verso il museo naturale.

Ho chiesto un biglietto e mi hanno dato una guida per visitatori in inglese, un foglio stampato al pc con una spiegazione di quello che avrei visto nelle sale e il percorso da seguire.
Al piano terra oltre la reception c'era il bar e la Zona 00, divisa in due sale dove in una ci si poteva sedere comodamente sui divanetti e guardare un video introduttivo sulla flora e la fauna del brabante, dall'altra cominciava l'esposizione vera e propria. C'erano uccelli di ogni tipo, insetti, farfalle, roditori, crostacei, poi una sezione dedicata alle rocce e perfino dei feti di topolini!

Tutt'intorno alle bacheche dove erano esposti gli animali c'erano dei laboratori per far fare ai bambini alcuni esperimenti e insegnare in modo pratico, c'erano anche dei computer dove leggere informazioni sulle varie specie presenti nel museo, ma purtroppo era tutto in olandese e non ho potuto goderne anch'io. Salendo al secondo piano, in una vetrina erano esposte tutti i vari tipi di galline, poi una volta arrivata al piano superiore cominciava l'esposizione dedicata alla zona del Brabante e la sua evoluzione geologica e zoologica. C'erano un sacco di video e grafici, purtroppo tutti in olandese e quindi incomprensibili per me..Però ho guardato le figure si può dire, mentre vedevo come si era trasformata la terra dei paesi bassi durante le varie ere, i vari tipi di uccelli migratori che arrivano da ogni parte del mondo, gli animali simbolo della nazione (sicuramente le anatre sono tra questi) e così via.

C'era un altro spazio espositivo ma purtroppo chiuso, probabilmente per rinnovo. Così sono passata al secondo piano, che era interamente dedicato a "The Journey", il viaggio. "All exhibitions on this floor deal with a part of the journey of life. They are connected by a train that takes you to every 'station' of life" recita la mia guida cartacea. Appena si apre la porta dell'ascensore infatti mi ritrovo in un vagone di un treno, perfettamente ricostruito, con tanto di sedili in pelle, cestini, finestrini e tavolinetti. Per un attimo ho perso la cognizione dello spazio! C'erano varie vie da scegliere, appunto le varie stazioni da visitare. La prima si chiamava "Everything you always wanted to know about..."; dire che mi ha quasi scandalizzato è poco! Infatti il tema della prima sala erano le relazioni tra maschi e femmine delle varie specie, dal rituale di corteggiamento fino ai mesi di gestazione della femmina, i periodi di accoppiamento e così via. Fin qui nulla di male, fino a quando non metto i miei occhi in uno di quei marchingegni dove bisogna appoggiarsi ad una specie di binocolo e girare la rotellina a fianco per scorrere le immagini. Le foto erano tutte di animali intenti a riprodursi, dalla coccinella alle lumache fino ai maiali e i cavalli. Giro l'angolo, e mi ritrovo due leoni mastodontici nella bacheca in pose osé. Oh Perbacco!

Devo dire che vederli da vicino fanno veramente una gran bella impressione, per me che sono abituata a vedere felini della grandezza di una pochette, ritrovarmi davanti due micioni alti quanto me e altrettanto lunghi e grossi ha un certo impatto. Per di più, girandomi mi trovo un orso ancora più grosso che aveva l'aria di fissarmi.. Inutile dire che visitare un museo di storia naturale da sola e in piena solitudine mette un po' di inquietitudine!
Sono passata quindi velocemente e senza voltarmi alla seconda stanza, chiamata Trial and error. C'erano molti esemplari di scimmie esposti, e alcuni giochi dedicati credo sempre ai bambini che visitano il museo, dove tramite dei pulsanti da premere si richiedeva di risolvere dei quiz. Il tema di questa sala infatti era quello del gioco, e che dal gioco tutte le specie imparano lezioni importanti per la sopravvivenza.
La terza tappa si intitola "From here to there..", e tratta delle migrazioni. Non solo migrazioni di animali, ma veniva anche trattato il tema dei viaggi e degli spostamenti degli uomini, i quali secondo un grafico preferiscono muoversi in macchina per viaggiare. Anche qui c'era una gioco con cui mi sono spassata anch'io per un po', in quanto lo scopo era collegare alcuni personaggi famosi al loro paese di origine, il loro mestiere e dove vivevano.
In Survival invece era esposta una quantità enorme di uccelli, dal più piccolo passerotto al pappagallo, dall'aquila al condor, e persino una specie rara, l'aquila delle filippine, che ha rischiato l'estinzione tempo fa ma è stata salvata grazie al WWF. C'era anche un serpente a sonagli esposto in una bacheca, e da ogni lato lo si guardasse sembrava che ti stesse fissando..Brr..!
Infine l'ultima sala intitolata Exstinction è dedicata ai fossili e a ritrovamenti di scheletri. In particolare uno di questi è considerato il vanto del museo, uno scheletro di bisonte antico. Questi bisonti erano alti 2 metri al garrese ed avevano corna lunghe un metro ciascuna; si estinsero nel tardo Pleistocene.

Mentre ammiravo le conchiglie e i vari scheletri, mi sono sentita come nel film "una notte al museo". Ho fissato lo scheletro di bisonte e a quel punto mi aspettavo veramente che da un momento all'altro si animasse come il dinosauro del museo di storia! A quel punto ho pensato che potesse bastare il giro esplorativo e con passo lesto sono tornata all'ascensore!

Devo dire che il pomeriggio è stato veramente proficuo! Saluto la signora alla reception ed esco, trovandomi però sotto la pioggia fitta.
Per fortuna non ho visto ancora mai un temporale forte, la pioggia cadeva fitta ma leggera, e per fortuna avevo con me il K-way. Lo indosso velocemente, slego la bici ed asciugo il laghetto che si era formato sulla mia sella. Ora capisco a cosa servono quelle specie di copertine per selle che vedo spesso sulle bici lasciate in strada! Con il cappuccio che non mi faceva vedere più in la del mio naso, comincio a pedalare verso casa. Tutti quelli che incontravo per strada sembravano non curarsi della pioggia che scendeva incessante, erano tutti senza ombrello, senza alcuna protezione, eppure pedalavano tranquilli e chiacchieravano tra di loro. Si vede proprio che sono una straniera eh?! L'ultima volta che mi è capitato di bagnarmi sotto la pioggia mentre ero in bici credo risalga all'adolescenza, mentre ero uscita per una passeggiata ed il tempo era peggiorato in pochissimi minuti. Tornata a casa mi sono subita una ramanzina epica da mia madre perché ero tornata zuppa come un pulcino!
Comunque aggiungiamolo alla lista delle cose che non potevano mancare di fare in Olanda: andare a spasso in bici per le vie di Tilburg sotto la pioggia è un'esperienza che va fatta!
Nonostante il cappuccio non mi facesse vedere la strada, riesco a tornare a casa! Ma la pioggia dura poco, e un'oretta dopo è già bel tempo. Torna Stefano da lavoro e ce ne andiamo a fare un giro per negozi, visitandone uno nuovo vicino il lidl dove abbiamo comprato un paio di cuscini nuovi per il nostro letto, in quanto quelli che avevamo erano di quelli semplici e a noi danno fastidio. Tra l'altro vorrei far notate che qui non esistono le lenzuola, ma usano solo un copripiumino con federe e lenzuolo con angoli proteggi materasso. Boh?! Ancora devo capire come fanno d'estate, useranno il copripiumino vuoto? Mistero, noi intanto le lenzuola le abbiamo fatte arrivare dall'Italia!
Abbiamo preso anche altre cose che ci servivano per la casa, per un prezzo super modico, Stefano mi ha anche regalato un mouse che avevo visto e mi era piaciuto, e poi siamo andati al lidl.

Avevamo visto che nelle offerte della settimana c'era un mobiletto preciso per lo spazio della parete rimasta vuota.
Per portarlo a casa lo abbiamo legato alla bici con gli elastici, sembrava un aereo!
Siamo dovuti ovviamente tornare a casa a piedi, il mobiletto pesava troppo, poi una volta saliti a casa mentre io preparavo la cena Stefano lo ha subito montato.
Da 19 Maggio

Finalmente la tv ha un suo posto! Per la prima volta da quando Stefano ce l'ha in casa l'abbiamo accesa, grazie alla mia insistenza nel voler vedere la tv olandese. Ebbene, abbiamo scoperto non solo che anche la tv è per la maggiorparte in inglese, in quanto i programmi vengono lasciati in lingua originale, ma che si vedeva anche national geographic! Inutile dire che alla fine dovevamo andare a dormire ma Stefano era rimasto impalato a guardare un programma su quel canale e non c'era verso di staccarlo dallo schermo!

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