venerdì 20 maggio 2011

20 Maggio 2011

Ultimo giorno in quel di Tilburg, prima del ritorno in patria. Fortunatamente era una bella giornata, così, in piedi già alle 7 e mezza, dopo aver fatto con calma colazione (tanto i negozi non aprono prima delle 9), mi preparo per uscire e salutare la città a cui già mi sono affezionata.
Mentre mangio un muffin accendo la tv, stavano dando i cartoni per i bambini. Su un canale c'era la copia olandese di quel cartone che trasmettono anche in italia, Dora l'esploratrice, dove tutta l'animazione si ferma per aspettare che i bambini davanti alla tv ripetano quello che dice la protagonista.
La differenza sostanziale tra Dora e quello che stavo guardando, è che non so per quale motivo il cartone, che parlava olandese, insegnava parole cinesi. La protagonista infatti è una principessa cinese, e in una puntata stava insegnando ai bimbi olandesi come si dicesse neve e slitta in cinese. "Lo sapevi, ciao in cinese si dice Nihao! ripeti con me: ni hao!"
Bhè, sicuramente è meglio l'uso di questo tipo di cartone per insegnare una lingua straniera che far parlare i bambini con la tv senza motivo!
Tornando ai fatti della giornata, innanzi tutto dovevo spuntonare dalla to-do-list delle cose che mi aveva lasciato scritte Stefano prima di andare al lavoro: comprare un set di brugole e cacciaviti, birra rossa heineken (se vi state chiedendo da dove esce fuori, la birra rossa della heineken non viene esportata fuori dai confini olandesi, ed è buonissima!), frutta e qualcosa per la cena.
Fuori dal portone di casa alle 9, comincio il mio viaggio verso i vari negozi del centro; durante il giro di shopping sbuco davanti al negozio di costumi e travestimenti, morivo dalla voglia di andarci da settimane ma non ero mai riuscita a beccarlo aperto. Così mi faccio un giro all'interno del negozio, che ha uno spazio tutto dedicato alle parrucche, un altro ai trucchi e lenti a contatto, un altro ancora agli accessori e ai costumi. E' fornitissimo e la tentazione di non uscire a mani vuote da li dentro è stata fortissima! Se volete sbavare un po' insieme a me, il negozio ha anche un sito internet che è www.defeestspecialist.nl
Già che ero vicino a shouwburg promenade, una galleria di negozi, decido di farmi una passeggiata. Dalla vetrina di un negozio scorgo una canottiera nera con un tribale da uomo. Dev'essere mia! Entro e la compro subito come regalo per Stefano, anche perché ne era rimasta solo una!
Poi riprendo la bici e continuo il giro per il centro. Arrivo in un negozietto chiamato euroland, dove c'erano tanti oggetti per la casa a poco prezzo, e svaligio il negozio!
Poi essendo passato mezzogiorno ormai cominciavo a sentire un buco allo stomaco, così quando sono passata davanti al fast-food non ho resistito, ho comprato un kip burger. Il panino ha una cotoletta di pollo all'interno, più l'insalata che qui usano la iceberg che è una delle mie preferite insieme alla belga e la salsa cocktail. Buonissimo, anche se non è uno dei pasti più sani che si possa fare, ma al diavolo, è il mio ultimo giorno!
Una volta soddisfatto il palato sono andata al supermercato per fare la spesa alimentare, per poi tornare a casa con le borse della bici stracolme dopo tutte le spese della mattinata.
Mentre mi riposavo un po' sorseggiando un multivitaminico ho riacceso la tv, dove stavolta davano un programma inglese di cucina. Il buffo è che stavo guardando una signora che parlava inglese, con i sottotitoli olandesi, che preparava cibo messicano. Evviva la globalizzazione!
Non erano nemmeno le 2 e mezza quando mi rimetto il mio fido cappello (per proteggermi dal vento più che dal sole) e riparto alla volta degli altri musei che mi rimanevano da visitare: quello d'arte contemporanea e quello tessile.
Per arrivare al primo museo ho dovuto superare una rotonda, la mia prima rotonda con pista ciclabile annessa! Che forza!

Arrivata al museo la receptionist mi dice che il biglietto è scontato della metà in quanto una parte del museo era chiuso per allestimento di una nuova mostra. Così pago solo 3 euro ed entro.

La prima opera che ammiro è stato un quadro di Bill Viola in slowmotion, di un incontro tra due donne durato in realtà pochi secondi, ma trasformato in un quasi immobile video di minuti e minuti. In realtà mi ha colpito molto e sono stata per quasi dieci minuti ad osservarlo.

Altre opere che mi hanno colpito sono state la stanza verde di Marien Schouten, il Wolfgang Laib, un corridoio stretto ed illuminato solo da una piccola lampadina in fondo dove si sentiva un profumo di cera d'api, dove devo ammettere che mi ha dato una sensazione di claustrofobia imminente, e poi un altro corridoio del tutto buio dove bisognava aggrapparsi ad una ringhiera per seguire il percorso che dopo aver preparato gli occhi all'ambiente sbucava in una stanza dove c'era un effetto di prospettiva dato da un'istallazione luminosa che faceva sembrare la stanza molto più ampia di quello che fosse, infatti poi riuscendo ad arrivare a testoni a metà di quella che sembrava la larghezza del posto mi sono ritrovata un muro davanti a me, scoprendo che non era altro che un effetto ottico.

Purtroppo non ricordo molti nomi degli artisti che ho visto, sicuramente la parte fotografica del museo mi è piaciuta molto ed ho apprezzato ogni singola opera degli artisti presenti. I quadri contemporanei invece sono pochi ad avermi colpito, più che altro perché ancora non riesco a capire come si faccia a definire arte una tela interamente monocromo o al massimo con un paio di striscie colorate in mezzo...boh, io non ci vedo proprio un bel niente, nemmeno lo sforzo di voler fare un bel quadro secondo me!
Invece nonostante la semplicità mi è piaciuta molto l'idea di un artista che ha usato interamente piastrelle di ceramica per le sue opere, perché secondo lui richiamano molti aspetti a noi conosciuti, dal più pacchiano rivestimento per le case alla pulizia, alla sterilità, e così via. Ho adorato il concetto!
Ho visto anche la pila di piatti di Robert Therrien, alta quasi due metri, purtroppo però le altre opere si trovavano nella sezione chiusa per allestimento e non era possibile visitarle. Io ero andata apposta per lui, uffi!
Mentre visitavo il museo, che nonostante avesse un ala chiusa era comunque enorme, era arrivato un pullman con una scolaresca, la quale girava in maniera sparsa per il museo. Solo più tardi ho notato che ogni studente aveva con se un foglio con dei compiti da svolgere, e ogni studente sceglieva un opera d'arte tra quelle presenti per cercare di riprodurla sul foglio. Molti erano sdraiati a terra intenti a disegnare, altri sui divanetti, chi girava per il museo prendendo appunti, l'ho trovata un'esperienza molto formativa per loro, invece di seguire una noiosa guida che racconta vita, morte e miracoli di ogni singolo quadro appeso.

C'erano anche delle sculture bellissime che mi hanno affascinato molto, come i Große Geister di Thomas Schütte, grandi spiriti, nella foto sopra.
Dopo aver visitato anche la sala dei progetti dove veniva proiettato un video su dei bambini che davano le loro impressioni su un quadro di van gogh, riprendo la via per il prossimo museo, quello tessile.

http://castleoffashion.blogspot.com/2010_09_01_archive.html
Anche qui chiedo un biglietto e mi viene consegnata una mappa del museo. Anche questo percorso è stato interessantissimo, partendo dalle antiche macchine per filare la lana, si arriva al laboratorio dove sono presenti tutte le macchine più moderne per produrre tessuti di ogni tipo. C'era anche una macchina che stampava su tessuti, e una sezione dedicata alla produzione di tappeti.

http://hildadeschutter.blogspot.com/2009/11/audax-textile-museum-tilburg.html
La biblioteca purtroppo era chiusa, ma al primo piano c'era un'altra sala con cimeli storici della storia dell'industria tessile della zona. Purtroppo anche questo museo, come quello naturale, aveva le didascalie scritte soltanto in olandese. Tornando al piano terra, superato il negozio dove vengono venduti i tessuti prodotti nel textil lab del museo, e direi anche a carissimo prezzo, si arriva ad una sezione dedicata alle lavanderie. Vengono descritte le varie tecniche di lavaggio dai tempi antichi in cui si lavavano i panni al fiume, fino alle lavanderie industriali dei nostri tempi, di cui ce n'era una riproduzione proprio all'interno del museo. Credo che sia anche in funzione, in quanto ho letto dei prezzi in uno dei volantini appoggiati vicino alla vetrina. Procedendo lungo lo stesso corridoio dove c'erano altri oggetti legati alla lavanderia, si arriva ad una sala piena di telai di ogni tipo e di ogni epoca.
Si erano fatte ormai le cinque, ora di chiusura, così mi avvio all'uscita per ritornare a casa.
Pensando di prendere solo un'altra strada parallela a quella fatta in precedenza, proseguo per un viale alberato, imbattendomi anche in una chiesa enorme. Ad un certo punto arrivo in una grande strada, che però non era la stessa della stazione. A quel punto comincio ad insospettirmi e guardando i cartelli mi accorgo di essere andata più a nord anziché essere tornata a sud della città. Faccio marcia indietro e ritorno sui miei passi, ma eccomi che di nuovo per la strada vengo attirata da un altra scoperta: un mega parco proprio nel bel mezzo del cammino!
Da 20 Maggio 2011
Mi fermo per ammirare la bellezza di quel parco, dove ovviamente non mancava il solito bellissimo laghetto con le anatre e i loro piccoli.


Oltrepassando il ponticello, si raggiunge l'altra parte del parco pieno di giochi per bambini, tra cui una di quelle giostre di cavalli di cui vado pazza dai tempi di Mary Poppins!


Mi spiace solo aver trovato questo parco troppo tardi, ma la prossima volta che tornerò sarà il primo posto dove verrò per un bel picnic!

Tornando per la via di casa mi fermo di nuovo al supermercato per comprare altri viveri, non per me ma per fornire qualche scorta di riserva a Stefano che così avrà sempre qualcosa in casa da mangiare anche se non ci sarò più io a fare la spesa!

Dopo una veloce doccia comincio a preparare la cena mentre Stefano rientra a casa. Ma non è stata una lunga permanenza nell'ovile la nostra, infatti alle 9 eravamo di nuovo in bici, meta: il cinema!
Il cinema di Tilburg è ancora più bello di quello di Den Bosch dove eravamo stati la settimana prima. Pathè ha moltissime sale in tutti i Paesi Bassi, e i film sono tutti in 3D IMAX, una nuova tecnologia che rende il 3D migliore.
Dopo aver parcheggiato le bici nel parcheggio custodito in centro, compriamo due biglietti, scoprendo solo più tardi che le sale hanno dei posti speciali, ovvero poltroncine per due! Se lo avessimo saputo le avremo prese sicuramente! Più in alto ci sono addirittura dei divanetti per quattro, con tanto di tavolino centrale per i gruppi di tante persone!
Abbiamo avuto l'impressione che le file fossero più larghe, che ci fosse più spazio, e anche lo schermo fosse più grande.
Un ragazzo era incaricato di aiutare i clienti a trovare il loro posto a sedere, e scattate le 9 e mezza in punto le luci si sono spente e i trailers sono partiti.
Cosa eravamo andati a vedere? Ma Pirates of the Carribean ovviamente!
Il film è finito tardissimo, e io il mattino dopo avevo un aereo da prendere!

2 commenti:

  1. che figo il parco, ci devo passare :)

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  2. Grazie per il blog !!
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