sabato 21 maggio 2011

21 Maggio 2011

Sveglia alle 7 per il ritorno in Italia. Tutto era già pronto, quindi dopo esserci preparati con calma ci incamminiamo verso la stazione per prendere il treno per Eindhoven.

Partiamo con largo anticipo in quanto andavamo a piedi, ma una volta alla stazione decidiamo di prendere il treno prima di quello programmato.
Una volta ad Eindhoven aspettiamo l'autobus che dalla stazione ci avrebbe portato all'aeroporto. Tra i passeggeri c'erano anche molti italiani, e dopo 20 giorni mi faceva un effetto strano sentir parlare altra gente nella mia lingua!
Mentre eravamo in viaggio verso l'aeroporto rielencavo a Stefano tutte le scorte che avevo preparato per lui e cosa dovesse fare in mia assenza. Quando mi ci metto so essere una persona molto meticolosa!
Arrivati all'aeroporto, ci dirigiamo subito agli sportelli per fare il check-in del bagaglio da depositare.
Visitina al bagno prima della partenza, e poi subito in fila per l'imbarco.
Salutarsi è stato come al solito difficile, anche se la preoccupazione più grande di Stefano era quella che non ci sarebbe stato più nessuno a preparargli il pasto caldo!
Dopo esserci lasciati a malincuore, mi dirigo verso il gate 8 dove sarebbe partito il mio aereo. Non senza che i controlli mi abbiano come al solito aperto la valigia, il mio bagaglio a mano ha troppi aggeggi tecnologici per i loro gusti!
Aspetto seduta in sala d'aspetto che aprano le porte per l'imbarco, dopo cinque minuti sono gia sull'aereo alla ricerca di un posto a sedere.
Ovviamente mi siedo vicino al finestrino, ignorando un ragazzo olandese che mi invitava a sedermi vicino a lui.
L'aereo decolla, accendo l'ipod, ma dopo una mezz'ora di viaggio sono lì che sonnecchio viste le ore piccole dei giorni precedenti.
Mi sono svegliata quando oramai eravamo gia in Italia, stavamo sorvolando le alpi e mancava poco meno di mezz'ora all'arrivo.
Devo dire che vedere Pescara dall'alto stavolta mi ha fatto un brutto effetto, mi ero abituata ai panorami verdi e ordinati delle città estere, mentre si nota subito di essere in Italia dalle distese di asfalto e palazzoni dallo stile povero.
Scesa dall'aereo recupero la mia valigia al nastro e mi preparo a incontrare i miei genitori: era vanuta tutta la famiglia a prendermi, compresa nonna che era tutta contenta di rivedermi.
Durante il ritorno a casa ci fermiamo in un autogrill dove pranziamo con focacce e caffè zero, mentre racconto le mie avventure in terra straniera.
Ma la sorpresa più bella l'ha avuta la mia gattina, che non si aspettava che tornassi e quando ha sentito la mia voce è schizzata in piedi correndo verso di me e facendo le fusa rumorose come un trattore!
Mi era mancata un sacco la mia gattina!

Una volta a casa c'ho messo un pò' a riabituarmi all'ambiente, le stanze spaziose, il mio letto comodissimo, i miei due monitor del pc che mi sembrava un astronave rispetto al portatile che mi ero portata dietro, e soprattutto il bidet in bagno! Un sogno! Mi sono resa conto che i mobili erano tutti più bassi rispetto a quelli olandesi, e per arrivare al lavandino dovevo piegarmi mentre probabilmente gli standard olandesi sono diversi, essendo un popolo in generale più alto di quello italiano!
D'altro canto non mi era mancato il baccano che arriva dalle strade, le vicine pettegole che urlano i fatti loro per sbandierarli ai quattro venti, la statale ad un passo da casa con tanto di traffico e smog, la ferrovia che fa tremare la casa ogni volta che passa un treno...mi manca la quiete del cortile privato, le strade dove trafficano solo biciclette e la buona educazione dei vicini!
Che dire di questa esperienza, sicuramente ho scoperto un mondo nuovo, cose che rimanendo in Italia non avrei mai creduto esistessero, mi sono arricchita sia dal punto di vista culturale che personale. E non ho visitato nemmeno una piccola parte di quello che c'è ancora da vedere!
Ho vissuto praticamente da sola all'estero, considerando che Stefano era fuori tutto il giorno, e mi è piaciuto un sacco. Anzi, credo di essere stata bene sopratutto per questo, avevo i miei spazi ed ero libera di fare quello che volevo. E' stata una sfida con me stessa.
Ho scoperto anche che "casa" non è il posto dove tieni i tuoi beni, ma dove ti senti bene, e nonostante l'appartamento fosse piccolo e spoglio, nonostante non avessi portato con me niente, avevo tutto ciò di cui ho bisogno, un posto dove ritrovarsi la sera con la persona che ami.
Certo, come tutte le favole ad un certo punto si torna alla realtà.
La mia vacanza è finita, ora si torna a sgobbare per costruirsi un futuro.
Perchè non bisogna dimenticarsi che si deve fare affidamento solo sulle proprie forze se si vuole sopravvivere in questo sporco mondo arrivista.
E mentre alcuni ce l'hanno fatta, c'è ancora qualcuno che lotta per realizzare i propri sogni.

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